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Blockchain e Politica: le piattaforme di fundraising

Il denaro, si sa, ha sempre giocato un ruolo molto importante nella politica e sono fondamentali, specialmente in America le donazioni alle campagne elettorali dei candidati. La blockchain, anche in questo caso, può essere un aiuto per le piattaforme di fundraising.

Per anni gran parte del potere sulle campagne e le questioni politiche si è concentrato nelle mani di persone facoltose che negli U.S.A. donano migliaia di dollari alle campagne dei loro candidati preferiti. Ma anche altrove il finanziamento dei partiti e delle attività politiche è sempre stata questione al centro delle discussioni. 

La politica costa e non è proprio cosa per tutti, malgrado costituzionalmente sia previsto che ognuno abbia il dovere e il diritto di partecipare alla vita politica del proprio Paese. Di recente, però, grazie alla diffusione della tecnologia blockchain e del web qualcosa è cambiato. Le piattaforme di fundraising per le campagne più piccole hanno permesso ad una fascia più ampia dell’elettorato di partecipare alle donazioni.

In ogni caso, il gruppo di grandi donatori detiene ancora un’influenza fuori misura sulle priorità politiche una volta terminate le elezioni, ha spiegato Bill Warren, co-fondatore di Peeps Democracy, piattaforma blockchain per il fundraising di campagne politiche. 

I politici eletti ascoltano più attentamente “le persone che scrivono i grandi assegni”, dice Warren, il che significa che i problemi e le cause più importanti per i piccoli donatori spesso “rimangono solo semplici promesse elettorali”.

Warren crede che proprio la tecnologia blockchain possa aiutare a far sì che la democrazia abbia davvero identico peso sia per i ricchi che per i meno abbienti. Lui e i co-fondatori di Peeps Democracy sono convinti, infatti, che una combinazione di crowdfunding, voto blockchain e incentivi basati sulla criptovaluta sia sufficiente per dare ai piccoli donatori una voce più potente nella politica americana. 

La prima applicazione che stanno costruendo, chiamata We the Peeps, è una piattaforma di raccolta fondi destinata a

“consentire alla gente comune di raccogliere fondi su questioni o cause e quindi votare sul dove indirizzare detti fondi”, afferma Warren.

Esiste già una piattaforma molto popolare orientata verso i piccoli donatori: una non profit chiamata ActBlue,  un’organizzazione tecnologica senza scopo di lucro fondata nel giugno 2004 che consente a democratici, gruppi progressivi e organizzazioni non profit di fare fundraising su Internet fornendo loro un software di raccolta fondi online. 

ActBlue afferma di aver raccolto oltre $3,5 miliardi dal 2004 e un’analisi di FiveThirtyEight e del Center for Public Integrity ha rilevato che oltre la metà di tutti i contributi dei singoli donatori ai candidati democratici al Congresso nel 2018 è passata attraverso la piattaforma. 

Ma ciò che Warren crede ancora manchi è una piattaforma di crowdfunding online in cui conducono i donatori, non i candidati. Questo è ciò che immagina per We the Peeps. 

Al centro del sistema di fundraising c’è una criptovaluta basata su Ethereum chiamata Peeps. Il sito garantirà agli utenti un certo numero di token peep al momento dell’iscrizione. I token possono essere utilizzati per eseguire varie azioni sulla piattaforma. 

Ad esempio, per avviare una campagna di raccolta fondi, chiamata “movimento”, un utente deve bloccare (o “puntare”, nel linguaggio blockchain) 10 token. 

I movimenti possono essere avviati attorno a specifici problemi politici. Nel piccolo test privato che la società sta eseguendo in questo momento, un utente ha avviato un movimento attorno al cambiamento climatico, ad esempio. 

Se un movimento cresce in termini di sostenitori e impegni, la persona che l’ha avviato guadagnerà più gettoni e, a sua volta, più influenza. Gli utenti possono anche suggerire ai politici in corsa un determinato movimento a cui secondo loro dovrebbe contribuire. Le persone possono quindi votare quei suggerimenti per decidere se effettuare una donazione. 

Al termine della votazione, un elaboratore di pagamenti di terze parti chiamato Democracy Engine distribuirà il denaro ai candidati vincitori. Warren spera che alla fine la piattaforma sarà abbastanza popolare per i politici per iniziare a competere per questi premi. 

Peeps Democracy genererà entrate prendendo una commissione del 4,75% in aggiunta alle donazioni, simile alle piattaforme di crowdfunding come Kickstarter. Gli utenti target sono gli elettori che premiano la trasparenza in politica, in particolare i millennial. 

Il progetto potrebbe essere pensato anche come una versione decentralizzata di un comitato di azione politica. I cosiddetti PAC sono organizzazioni che raccolgono centinaia di migliaia o milioni di dollari da grandi donatori e distribuiscono i soldi ai loro candidati scelti, $ 5.000 alla volta. 

Esistono diverse tipologie di PAC, che variano nei requisiti legali che devono seguire. I Super PAC, ad esempio, sono un modo popolare per raccogliere enormi somme di denaro a sostegno di cause e problemi politici ma non sono autorizzati a contribuire alle campagne elettorali. 

La tecnologia blockchain è stata a lungo considerata uno strumento per espandere la democrazia, dal momento che le reti blockchain non sono controllate da una singola entità e sono molto difficili da censurare o corrompere. 

Un database condiviso di transazioni, che potrebbe includere le votazioni, è intrinsecamente più trasparente e aperto, sostiene Warren. Finora, tuttavia, la maggior parte di questa discussione si è concentrata sull’uso delle blockchain per contare i voti durante le elezioni. 

Questo però è un tema controverso: molti esperti di sicurezza del voto affermano che blockchain introdurrebbe più problemi di quanti ne risolvano.

Vincenzo Cacioppoli
Vincenzo Cacioppoli
Vincenzo è genovese di nascita ma milanese di adozione. E' laureato in scienze politiche. E' un giornalista, blogger, scrittore, esperto di marketing e digital advertising. Dopo una lunga esperienza nel marketing tradizionale, comincia attività con il web e il digital advertising nel 2011 fondando una società Le enfants. Da sempre appassionato di web e innovazione, nel 2018 approfondisce le tematiche legate alla blockchain e alle criptovalute. Trader indipendente in criptovalute dal marzo 2018, collabora con aziende del settore come content marketing specialist. Nel suo blog. mediateccando.blogspot.com, da tempo si occupa soprattutto di blockchain, che considera come la più grande innovazione tecnologia dopo Internet. A novembre è prevista l'uscita del suo primo libro sulla blockchain e il fintech.
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