Il gruppo Bitfury, nota azienda nel mondo delle criptovalute e della blockchain, potrebbe presto essere conosciuta anche come una realtà dedicata al mining dei dati.
In un’intervista a Reuters, il co-fondatore e CEO dell’azienda Valery Vavilov ha dichiarato che Bitfury ha recentemente lanciato una divisione dedicata all’intelligenza artificiale (IA) al fine di analizzare l’enorme mole di dati presenti nel mondo e di ricavarne valore.
L’utilizzo della blockchain
Parafrasando i dati come “il prossimo petrolio“, Vavilov ha affermato che il 98% di tutti i dati del mondo sono ancora inutilizzati.
Pur fornendo pochi dettagli, ha aggiunto che le analisi dei dati si baseranno anche sull’utilizzo della tecnologia blockchain.
“Bisogna anche fidarci di quei dati ed è qui che ci può venire in aiuto la blockchain.”
La divisione IA di Bitfury è attualmente in fase di ricerca e sviluppo e non è già del tutto operativa.
Secondo Vavilov, dopo che si avrà una visione più chiara dei potenziali casi d’uso, la nuova divisione potrà essere totalmente operativa alla fine dell’anno o all’inizio del 2020.
La IPO di BitFury
Lo scorso novembre Bitfury, società con un occhio anche all’ambiente, ha chiuso un round di finanziamento da ben 80 milioni di dollari guidato dalla società di venture capital Korelya Capital.
Un mese prima, secondo fonti di Bloomberg, la società avrebbe preso in considerazione l’idea di uscire con un’offerta pubblica iniziale (IPO) tramite una quotazione nella borsa di Amsterdam, Londra o Hong Kong.
Secondo alcune fonti, Bitfury potrebbe essere valutato dai 3 ai 5 miliardi di dollari se questa IPO sarà resa pubblica entro i prossimi due anni.
A capo della nuova unità, l’azienda ha nominato l’esperto Fabrizio Del Maffeo, ex vice presidente ed amministratore delegato di AAEON Technology Europe, società che si concentra su AI e IoT facente parte del Gruppo ASUS.