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Libra in arrivo nel 2020 ma la Francia vuole una crypto pubblica europea

Libra, la criptovaluta di Facebook, arriverà nella seconda metà del 2020 secondo le dichiarazioni di Bertrand Perez, il direttore generale della Libra Association. Tuttavia, la Francia ha già ampiamente argomentato le sue intenzioni nei confronti della criptovaluta di Facebook.

In particolare, il Ministro dell’economia francese, Bruno Le Maire, partecipando ad un meeting nella città di Helsinki ha mostrato interesse per quanto riguarda la regolamentazione delle criptovalute:

“Sarà necessario un quadro generale per i 28 Paesi dell’unione europea.”

Ha infine aggiunto:

“Servirebbe una valuta digitale comune.”

Non sono trapelati ulteriori dettagli né è sicuro che per “valuta digitale comune” si intenda una crypto emessa direttamente dalla Banca Centrale Europea. Ad ogni modo, la Francia continua per la sua strada nel voler contrastare Libra a livello quantomeno nazionale proponendo proprio una “criptovaluta comune”.

Bertrand Perez, direttore di Libra, ha fatto sapere, in un’intervista con il magazine francese Les Echos, che in questo momento i membri facenti parte della Libra Association sono ancora 28, ma l’anno prossimo si punta ad averne oltre il centinaio. Le richieste già superano questo numero, ma la selezione è molto ferrea, anche diverse aziende francesi hanno intenzione di entrare a farne parte.

Illiad, ad esempio, è già all’interno dell’associazione. Qualsiasi compagnia, azienda, ONG o governo che prenderà questa decisione, dovrà comunque investire la solita cifra iniziale di 10 milioni di dollari.

“Il paniere di valute fiat che abbiamo considerato comprende il dollaro americano, l’euro, lo yen, la sterlina e il dollaro di Singapore. Il renminbi (valuta cinese) non ne farà parte. Nel caso dovesse verificarsi una crisi finanziaria in un paese che comprende una di queste valute, potremmo decidere di rimuoverla, ma sarà comunque una presa di posizione che necessita la maggioranza dei due terzi per essere accolta.”

Perez sostiene che Libra lavorerà insieme alle banche e che non vuole in alcun modo sostituirsi ad esse. I problemi principali che ruotano attorno alla criptovaluta di Facebook sono legati proprio ai regolatori. La Libra Association sta lavorando con la Svizzera al fine di trovare un quadro generale, ma non è sufficiente se lo scopo è quello di entrare in un mercato mondiale.

Proprio ieri la Francia ha annunciato il blocco di Libra perché sostiene che sia in grado di “minacciare la sovranità monetaria dei governi”, mentre il lancio della crypto, che dovrebbe avvenire nella seconda metà del 2020, necessita assolutamente diverse regolamentazioni:

“I mesi che seguiranno, serviranno proprio a questo scopo.”

Stefano Cavalli
Stefano Cavallihttp://www.stefanocavalli.it
Nato a Parma, classe '92. Laureato in Ingegneria Informatica Elettronica e delle Telecomunicazioni all'Università degli Studi di Parma. Appassionato da anni in tecnologia Blockchain, economia decentralizzata e criptovalute. Esperto in Web-Development & Software-Development.
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