Durante l’evento Ethereal Summit che si è tenuto in questi giorni a Tel Aviv, tra i vari partecipanti c’era anche Vitalik Buterin, l’uomo dietro alla blockchain di Ethereum, che ha espresso le sue opinioni in merito a temi quali la Finanza Decentralizzata (DeFi) e le ICO (Initial Coin Offering).
Il picco delle raccolte dei fondi tramite ICO (Initial Coin Offering) è stato nel 2017 ma, anche a causa del fatto che molte si sono rivelate scam, il fenomeno ha subito una botta di arresto ed ora si parla più che altro di IEO (Initial Exchange Offering).
Proprio sotto l’aspetto delle ICO, Vitalik Buterin ha proposto un’idea diversa sull’utilizzo e la creazione parlando di una sorta di smart contract in cui l’utente impegna i propri token in favore del progetto. Il sistema sarebbe volto ad evitare che i proprietari della ICO possano scomparire con i fondi.
“Questo è un miglioramento dell’idea delle ICO che ho avuto un anno e mezzo fa. Dunque l’idea ora è di non avere progetti con ICO dove la gente manda i propri soldi, i quali, beh, spariscono, ma si ha un sistema in cui le persone mettono i loro token in uno smart contract. […..] Gli sviluppatori non hanno accesso ai token, non possono prenderli. Quello che succede invece è che il denaro viene messo in Compound, o in qualche altra cosa interessante […..] e successivamente l’interesse va agli sviluppatori”.
Con un Sistema del genere si permetterebbe all’utente di avere degli interessi sui token che l’utente mette in stake nello smart contract.
Ovviamente il tutto rientra in una visione più ampia di quella che ormai viene chiamata Finanza Decentralizzata (DeFi): sfruttando la blockchain si permette a tutte le persone del mondo di avere accesso agli strumenti finanziari.
“Sono molto entusiasta di quello che la DeFi offre in linea di principio. L’idea che chiunque, in qualsiasi parte del mondo, possa avere accesso a un sistema che gli permetta di pagarsi a vicenda [….] e, essenzialmente, di scegliere la propria esposizione finanziaria è per me molto promettente. Si tratta di qualcosa a cui molte persone non hanno accesso”, ha spiegato Buterin.