Come comunicato da un media locale, in Mongolia si procederà allo stop alle agevolazioni per quanto riguarda il settore del mining, nonostante la presenza di diverse mining farm.
Nel documento intitolato “Avviso sul controllo e la rettifica delle imprese dedite al mining di crypto monete” si legge che le autorità competenti, e per la precisione l’ufficio finanziario, l’ufficio del Ministero dell’industria, la Commissione per lo sviluppo e le riforme, l’ufficio big data e il Dipartimento di pubblica sicurezza, hanno rilevato che il settore del mining non aiuta lo sviluppo dell’economia locale, affermando che questa innovazione definita da loro come “pseudo-finanziaria” non sia correlata all’economia reale e non dovrebbe essere quindi sostenuta.
La Mongolia punterà invece sul cloud computing, sui big data e sulla blockchain. Durante questo mese verrà prodotto un report direttamente dal Ministero dell’industria e successivamente i vari dipartimenti faranno un controllo per supervisionarlo.
E’ da notare che la Cina, nonostante consenta dei costi molto bassi per le mining farm, non le vede di buon occhio, adducendo anche motivi legati ai danni ambientali e quindi su questa scia si sta muovendo anche la Mongolia.