VanEck e SolidX ritirano le proposte di un ETF su Bitcoin fatte alla SEC
VanEck e SolidX ritirano le proposte di un ETF su Bitcoin fatte alla SEC
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VanEck e SolidX ritirano le proposte di un ETF su Bitcoin fatte alla SEC

By Stefano Cavalli - 18 Set 2019

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Secondo un documento ufficiale pubblicato dalla SEC (Securities and Exchange Commission), le due società specializzate in fondi di investimento e tecnologia blockchain, VanEck e SolidX, hanno ritirato la loro proposta per un ETF (exchange traded fund) su Bitcoin.

Grazie alla norma 144A, VanEck e SolidX sono comunque in grado di vendere delle azioni (in versione ridotta) del loro ETF anche senza la approvazione della SEC.

Questa scelta limita drasticamente il raggio d’azione da parte delle due società, le quali non potranno relazionarsi con investitori al dettaglio, ma sono con istituzionali.

Il termine ultimo per la decisione della SEC, se approvare o rifiutare le proposta di un ETF su Bitcoin da parte di VanEck e SolidX, era fissato per il 18 ottobre, data in cui l’organo statunitense avrebbe dovuto necessariamente fare una dichiarazione senza ulteriori ritardi.

In passato non ci sono mai state approvazioni, mentre invece sono stati negati gli ETF su Bitcoin a ProShares, Direxion e GraniteShares.

Non è nemmeno la prima volta che VanEck e SolidX ritirano tale proposta: a gennaio del 2019 hanno deciso di fare un passo indietro dopo i ripetuti ritardi da parte della SEC nel prendere una decisione, mentre il 20 febbraio scorso, dopo aver rivisto il proprio prodotto, hanno deciso di riprovare con un altro tentativo, ma senza alcun successo.

Restano ancora diverse carte in mano all’organo statunitense: la proposta di un ETF da parte di Wilshire Phoenix ha come timeline la fine di settembre 2019 e quella presentata da BitWise riceverà una sentenza entro il 13 ottobre 2019.

Da diverso tempo, l’approvazione di un ETF su Bitcoin da parte della SEC è uno di quegli avvenimenti che tutta la cripto community spera si possa verificare, dal momento che l’introduzione di un prodotto di questo genere potrebbe certamente portare la criptovaluta verso il mainstream, garantendo l’ingresso in questo mercato a molti investitori sia istituzionali che al dettaglio.

Stefano Cavalli

Nato a Parma, classe '92. Laureato in Ingegneria Informatica Elettronica e delle Telecomunicazioni all'Università degli Studi di Parma. Appassionato da anni in tecnologia Blockchain, economia decentralizzata e criptovalute. Esperto in Web-Development & Software-Development.

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