Poche ore fa è stato comunicato proprio dal team di Kik, azienda che aveva lanciato tempo fa una ICO per un’applicazione di messaggistica, che a causa dell’imposizione della SEC di diventare una security per continuare ad operare hanno deciso di chiudere i battenti.
Come possiamo leggere dal comunicato, la SEC ha deciso, dopo 18 mesi dall’avvio del loro progetto con una ICO, di porgli 2 scelte: o trasformarsi in una security oppure di affrontare la corte, cosa che ha portato Kik chiudere il progetto, non perché non siano pronti ad affrontarla – spiega il team – ma perché userebbero delle tattiche subdole per cercare di metterli in difficoltà, come ribadito dal CEO, Ted Livingston:
“Anche se siamo pronti ad affrontare la SEC in tribunale, abbiamo sottovalutato le tattiche che avrebbero usato. Il modo in cui avrebbero preso le nostre citazioni fuori contesto per manipolare il pubblico in modo da farci apparire come soggetti disonesti. Come avrebbero fatto pressione sugli exchange per non listare Kin. E come avrebbero ricorso ad un processo lungo e costoso per prosciugare le nostre risorse”.
A seguito della decisione, il team adotterà alcune misure per limitare la propria portata, iniziando proprio dallo stop dell’app Kik, ridurre il loro personale a solo 19 persone e concentrarsi sulla conversione degli utenti Kin in Kin buyers.
Purtroppo Kin ha oltre 2 milioni di utenti mensili e il token KIN ha subito un ribasso a doppia cifra, pari al 23%, portandolo ad essere scambiato a $ 0,000010. Il progetto si trova per ora alla posizione 373 di CoinMarketCap.
Come visto, la SEC stringe molto sull’utilizzo delle crypto ed è sempre orientata a vederle come security, con tutto quella che comporta per le aziende che operano in questo settore.
In passato la SEC ha fatto anche chiudere altri progetti come Protostarr o la stablecoin di Basis.