La Tunisia ha annunciato il lancio della sua coin digitale o Central Bank Digital Currency (CBDC) chiamata “E-dinar” collaborando con la società russa Universa.
Secondo un report, infatti, sembra che il capo della banca centrale tunisina, Marouane El Abassi, abbia già effettuato il primo trasferimento simbolico della E-Dinar coin ad un rappresentante del Fondo Monetario Internazionale (FMI).
Il famoso sostenitore di bitcoin, nonché fondatore di Morgan Creek Digital Assets, Anthony Pompliano evidenzia la questione su Twitter affermando l’inizio di una grande corsa alla valuta: The Great Currency Race
BREAKING: Tunisia just launched the "e-dinar," the world's first central bank digital currency created by a sovereign nation.
Eventually every country will create a digital currency.
The Great Currency Race is the most important competition of our lifetime.
— Pomp 🌪 (@APompliano) November 10, 2019
Il tweet di Pompliano tradotto:
La Tunisia ha appena lanciato “e-dinar”, la prima valuta digitale della banca centrale al mondo creata da una nazione sovrana.
Alla fine ogni paese creerà una valuta digitale.
La Great Currency Race è la competizione più importante della nostra vita.
Tra i commenti, anche il CEO del crypto-exchange di Binance, Changpeng Zhao richiede se la blockchain di tale crypto sia già online e se è già possibile visionarla. Ma al momento non ci sono informazioni pubblicate al riguardo.
Quello che emerge dallo scenario attuale è che la Tunisia abbia inaspettatamente anticipato la mossa della Cina che, al momento, oltre a investire 2 miliardi di dollari nei progetti blockchain, non ha rilasciato alcuna dichiarazione ufficiale sul lancio della propria CBDC.
A tal proposito, di recente, si è espressa la Hong Kong Monetary Authority (HKMA) rivelando che sta conducendo ricerche sugli usi della CBDC cinese collaborando direttamente con una consociata della People’s Bank of China (PBoC).
Ma l’E-Dinar coin nordafricano ha anticipato tutte le mosse del nuovo potenziale leader globale blockchain.
Il report, inoltre, conferma che l’azione tunisina si limita a digitalizzare il suo denaro già esistente, al contrario della situazione in Venezuela che, attraverso il Petro, intende creare una nuova valuta di Stato.
L’E-Dinar potrà essere speso tra pochi mesi in migliaia di negozi, caffè e ristoranti, e potrà essere acquistato online o negli exchange fisici esistenti nel Paese.
La Race alla valuta creata da una nazione sovrana sta spopolando tra i governi. Anche altri paesi come Malesia, Filippine, Argentina, Brasile e Cina stanno tutti lavorando sulle proprie valute digitali.