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Report Cybersecurity: sempre più attacchi online

Un nuovo report di ServiceNow (NYSE:NOW) dal titolo “Costs and Consequences of Gaps in Vulnerability Response”, ha mostrato e sottolineato, rispetto all’anno precedente, come le aziende di cybersecurity e gli attacchi si siano evoluti.

Uno dei fatti controversi che emerge dal report è che, anche se gli attacchi sono aumentati del 17%, il 60% di questi potevano essere facilmente bloccabili, aggiornando i propri sistemi: ci troviamo quindi di fronte ad attacchi vecchi e non nuovi, dimostrazione di come la sofisticazione degli attacchi è sempre minore rispetto allo sfruttamento di virus ed attacchi già rodati. 

Altro aspetto interessante è quello relativo alle tempistiche con le quali queste patch vengono applicate: la spesa settimanale per la cybersecurity è aumentata del 34%,  con un incremento anche degli addetti ai lavori del settore e con un costo medio annuo di 600mila euro.

Oltre al fatto che manca dell’organico sufficiente e competente, bisogna tenere in considerazione anche che non c’è una visione univoca su come operare.

Invece, secondo i dati, grazie ai sistemi di automazione è più facile risolvere questi problemi e migliorare la propria cybersecurity. Tra l’altro, le aziende che utilizzano strumenti simili sono anche quelle più sicure e che quindi rafforzano l’azienda, ha commentato il senior manager, solution consulting di ServiceNow, Antonio Rizzi: 

“Lo studio mostra come le vulnerabilità siano una preoccupazione crescente per i CIO e i CISO. Le aziende hanno visto aumentare i downtime del 30% a causa del patching delle vulnerabilità e questo danneggia i clienti, i dipendenti e il brand. Molte aziende hanno la motivazione per risolvere questa sfida, ma lottano per utilizzare al meglio le proprie risorse per un vulnerability management più efficace. I team che investono nell’automazione e nel migliorare le interazioni tra l’IT e la security rafforzeranno la sicurezza in tutta l’azienda”.

Sono ancora molti i sistemi e le organizzazioni, pubbliche e private, che arrancano ed alcune volte lesinano sulla cybersicurezza, dato che abbiamo visto casi spaventosi di come possono colpire e mettere in ginocchio intere città come Johannesburg oppure Baltimora.

Alfredo de Candia
Alfredo de Candia
Android developer da oltre 8 anni sul playstore di Google con una decina di app, Alfredo a 21 anni ha scalato il Monte Fuji seguendo il detto "Chi scala il monte Fuji una volta nella vita è un uomo saggio, chi lo scala due volte è un pazzo". Tra le sue app troviamo un dizionario di giapponese, un database di spam e virus, il più completo database sui compleanni di serie Anime e Manga e un database sulle shitcoin. Miner della domenica, Alfredo ha una forte passione per le crypto ed è un fan di EOS.
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