La settimana inizia con un perfetto equilibrio tra le prime 100 crypto, la metà in territorio positivo e l’altra metà in rosso. Il weekend è trascorso senza particolari note da rilevare. La volatilità del settore delle criptovalute rimane bassa: è al 2,5% negli ultimi 30 giorni. Non è il minimo del 2019 ma è il periodo più lungo a livelli così contenuti. È dalla fine di novembre che la volatilità è crollata per tutto il settore.
Oltre alla scarsa volatilità, anche in questo inizio di settimana emergono bassi volumi: nelle ultime 24 ore siamo a circa 45 miliardi di dollari scambiati, i livelli più bassi da inizio mese. Dicembre dunque si sta caratterizzando per la bassa volatilità e scambi sottili.
Sono pochi i token che si stanno caratterizzando in queste ultime tre settimane, dove continuano ad arrivare segnali in controtendenza da parte di Cosmos (ATOM) che oggi mette a segno un ribasso che sfiora il 5% ma che non scalfisce il trend rialzista che si è sviluppato ed è tuttora presente dai minimi della terza decade di novembre. Nella giornata di ieri ATOM si è distinta per aver raggiunto i massimi dalla metà di luglio, con prezzi tornati alla soglia dei 4,60 dollari. Pertanto il ribasso di oggi evidenzia prese di beneficio sui massimi degli ultimi 5 mesi.
Fa bene anche Tezos (XTZ), che anche se oggi perde poco più dell’1%, nell’ultima settimana insieme a Cosmos si è distinta per aver dato dei segnali in netta controtendenza. Tezos venerdì scorso ha sfiorato i massimi storici assoluti a 1,86 dollari.
Tra le migliori di giornata si fa notare Waves (WAVES) che sale del 18%. Con il rialzo di oggi Waves mette a segno il miglior rialzo dell’ultima settimana tra le prime 100, guadagnando il 50% e riportandosi sopra gli 81 centesimi di dollaro. Torna a salire Enjin Coin (ENJ) che guadagna il 16%. Dalla parte opposta oltre Cosmos scende con la stessa intensità Verge (XVG) che occupa la 63° posizione con poco più di 69 milioni di dollari di capitalizzazione.
Il market cap continua a rimanere sotto i 195 miliardi di dollari. La dominance del Bitcoin è invariata, Ethereum scende di nuovo sotto l’8% e Ripple torna al 4,75%, livello più basso già visto ad inizio mese dell’ultimo trimestre.
Bitcoin (BTC)
Bitcoin continua a muoversi in un territorio molto pericoloso, andando di nuovo a testare nella giornata di ieri pomeriggio i 7.000 dollari, per la precisione i 7.040 dollari. In queste ore BTC è tornato a 7.200 dollari, ma balla sulla trendline dinamica che sembra tenere al momento la struttura che continua a rimanere molto debole.
I prezzi non riescono a riportarsi oltre la trendline dinamica discendente che unisce i massimi discendenti dallo scorso inizio novembre. Per Bitcoin è necessario riprendere al più presto i 7.300-7.500 dollari per dare fiato a un ritorno successivo oltre i 7.700 dollari.
Al contrario discese sotto i minimi di sabato a 7.030 dollari attirerebbero la speculazione che con fasi di bassi volumi può diventare aggressiva e pericolosa.
Ethereum (ETH)
Per Ethereum la situazione continua a destare sospetti e non dare assolutamente segnali di una possibile inversione di periodo. Ethereum è all’interno di una fase discendente esattamente dalla scorsa settimana senza dare segnali di inversione.
Nel weekend è tornato a testare i 140 dollari dove sono subentrati timidi acquisti che al momento consentono di galleggiare sopra questo livello. Ma come per Bitcoin, la fase è molto delicata, pertanto è necessaria una reazione sopra i 145-150 dollari. In caso contrario ETH rimane all’interno di una fase debole e poco ottimistica per i prossimi giorni.
Ripple (XRP)
I volumi di Ripple continuano a diminuire, su base giornaliera non solo scambia meno di Bitcoin ed Ethereum ma anche di Bitcoin Cash ed EOS. Ciò evidenzia che Ripple è molto debole non solo per il prezzo ora tornato a 21 centesimi, minimi relativi pià bassi da fine novembre scorso, ma si rivela anche poco dinamico, con poca interazione e poco interesse da parte degli investitori.