Ieri Jared Tate, fondatore di DigiByte, ha comunicato il lancio del progetto DigiDollar, nuova stablecoin ancorata al dollaro americano.
So its time we make the DigiDollar. A USD stablecoin lauched on the #DigiByte Blockchain. All these other stable coins are launched on very insecure centralized networks. Total junk.
— Jared Tate ©️ (@jaredctate) December 26, 2019
Tutte le stablecoin seguono un principio simile, ossia avere un collaterale di diverse fiat o altri asset che vengono conservati di solito in conti in banca appositamente aperti.
Ed è qui che entra in gioco la soluzione del fondatore di Digibyte: la novità di questa stablecoin, infatti, starebbe nell’avere il collaterale depositato direttamente nella banca del suo utilizzatore e, tramite uno smart contract dedicato che richiama le API del saldo del conto corrente, è possibile vedere in tempo reale anche il saldo della stablecoin.
Il sistema sarebbe basato su un consenso di tipo PoR (Proof of Reserve) per cui si detengono gli asset solo se effettivamente si fosse in possesso di risorse nella propria banca, il che, tra l’altro, renderebbe decentralizzata sia la distribuzione dei token che la gestione dei fondi relativi al loro sottostante.
Inoltre, è lo stesso Jared Tate a muovere alcune critiche a questo sistema, cercando di anticipare delle domande dagli utenti, come per esempio:
- Le banche possono spegnere le API per questo tipo di servizio e quindi rendere inefficiente il sistema: una soluzione sarebbe la cooperazione con le istituzioni americane;
- Per quanto riguarda la questione KYC (Know Your Customer) e AML (Anti Money Laundering), questa sarebbe a monte già risolta dato che l’utente avrebbe già dato tutti i documenti in banca per la verifica del suo conto.
L’intento del fondatore di Digibyte è molto chiaro: rendere decentralizzata anche le stablecoin sia lato emittente e sia lato utente, quindi ognuno potrebbe creare la propria stablecoin partendo dai propri depositi.
Rappresenterebbe senz’altro un progetto interessante per la blockchain di DigiByte ma potrebbe sollevare non pochi problemi per le tradizionali stablecoin che spesso vengono criticate per la loro centralizzazione.