Secondo un report condotto dalla società Ternio, alcuni imprenditori crypto hanno ricevuto quasi 5 miliardi di dollari in investimenti per le proprie aziende in ambito blockchain per poi chiudere la propria azienda.
Ternio ha infatti intervistato in quasi due mesi oltre 5000 aziende fondate dal 2014 – 5,331 per la precisione – per capire come sta procedendo la crescita del mercato nel corso del 2019.
Ad ogni modo, i numeri sono piuttosto positivi per quanto riguarda i successi di queste aziende, visto che solo il 18% ha chiuso, mentre il 2% ha subito un’acquisizione e quindi un cambiamento di proprietario. Purtroppo, però, questo 18% aveva ricevuto in investimenti una cifra pari $4.7 miliardi.
Probabilmente il motivo di questi fallimenti sta anche nel fatto che il 60% dei founder delle suddette startup crypto non ha nessuna esperienza imprenditoriale.
Dati demografici degli imprenditori crypto
Ovviamente la maggior parte degli imprenditori crypto è di sesso maschile (94%); mentre per quanto riguarda le etnie, il 63% è caucasica, il 17% è asiatica e il 4% indiana.
Per quanto riguarda le sede legali di queste aziende, possiamo dire che la maggior parte è basata negli U.S., soprattutto a San Francisco, ma anche in UK (Londra), Russia (Mosca), Germania (Berlino) e Cina (Tokyo), per cui viene sempre scelta la Capitale del Paese, probabilmente per le maggiori opportunità di networking e presenza di eventi relativi alla blockchain e al fintech.
Le top aziende per numero di impiegati
Il report di Ternio ha anche identificato quali sono le aziende con più impiegati: ai primi posti troviamo:
- Binance (1808 dipendenti),
- DAV Foundation (1316),
- Bitmain (491),
- Huobi (476)
- Luno (435).
La maggioranza delle aziende crypto, invece, ha meno di 20 impiegati.
In totale, il tasso di crescita biennale relativamente al numero dei lavoratori secondo il report è pari al 138%.
Per quanto riguarda l’Italia, il report non ne fa riferimento, ma un’altra ricerca ha spiegato che aumentano gli investimenti in ambito blockchain con una crescita di oltre il 100% rispetto al 2018 e un totale di 30 milioni di euro.