La nota casa produttrice musicale Spinnin’ Records sta facendo pubblicità su Brave usando le BAT ads.
Spinnin’ Records è un’etichetta discografica indipendente olandese fondata nel 1999 da Eelko van Kooten e Roger de Graaf e ceduta alla Warner Music Group nel settembre del 2017.
Si occupa soprattutto di musica dance ed elettronica ed annovera tra i suoi artisti DJ del calibro di Bob Sinclar, Martin Solveig, Tiësto e molti altri.
Il suo canale YouTube ha oltre 26 milioni di iscritti e quasi 16 miliardi di visualizzazioni, grazie anche a video come Animals, di Martin Garrix, che da solo supera 1,3 miliardi di visualizzazioni. In totale, questo canale conta 22 video con almeno 100 milioni di visualizzazioni.
Recentemente ha iniziato a promuovere su Brave proprio gli ultimi video, ed in particolare Not So Bad di Yves V & Ilkay Sencan, feat. Emie.
Il browser Brave consente ai suoi utenti di abilitare la ricezione di incentivi in BAT per visualizzare pubblicità mostrate da inserzionisti.
Tra questi inserzionisti ora c’è proprio anche la nota Spinnin’ Records e pare stiano aumentando in modo significativo.
D’altronde sono già più di 420.000 i publisher che utilizzano i Brave Rewards, di cui la maggior parte sono proprio canali YouTube.
Tra questi il maggiore è proprio quello di Spinnin’ Records, che quindi oltre che essere inserzionista è anche publisher della piattaforma.
Altri canali YouTube publisher di Brave, con oltre 2 miliardi di visualizzazioni, sono Trap Nation, Genevieve’s Playhouse – Toy Learning for Kids, Bart Baker, Philip DeFranco, HowToBasic, VICE e Rfm VS Games.
Invece, tra i principali siti ci sono wikipedia.org, The Guardian, DuckDuckGo, Archive.org, Washington Post e Vimeo.
Addirittura a settembre 2019 l’app di Brave in Giappone entrò nella top 10 delle app più scaricate nel paese su Android, rivelando la grande crescita che stava avendo tra gli utenti di smartphone.
D’altronde il modello pubblicitario di Brave, basato sul token ERC20 BAT, è in effetti unico tra quelli dei principali browser esistenti, perché taglia gli intermediari mettendo potenzialmente in comunicazione diretta gli inserzionisti con gli utenti, in modo che la spesa pubblicitaria dei primi diventi di fatto un introito per i secondi.
Il fatto che anche grandi aziende come Spinnin’ Records stiano iniziando a sfruttare appieno questo nuovo modello sembra suggerire che l’utilizzo di Brave possa crescere ancora di più nel corso del tempo.