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Il Bitcoin ai tempi del Coronavirus

Dopo il minimo degli ultimi 10 mesi toccato venerdì scorso forse anche a causa dell’incertezza politica ed economica dovuta al Coronavirus, Bitcoin (BTC), come tutto il resto del settore, sta alternando giornate negative a positive. È un movimento a yo-yo che evidenzia come gli investitori provano a cercare delle basi dalle quali ripartire. 

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Dopo la giornata negativa di ieri emergono segni verdi che prevalgono per il 90%. Tra le prime 30 non c’è nessun segno negativo, sono tutte in territorio positivo. Bitcoin mette a segno un rialzo dell’8%, seguito da ETH e Ripple +6%. 

Tra le altre big Bitcoin Cash (BCH) e Bitcoin Satoshi Vision (BSV) vanno a braccetto con +11%. Svetta su tutte Chainlink (LINK) che con un balzo che vede recuperare il 15% su base giornaliera che si somma alla reazione al rimbalzo dai minimi raggiunti ieri notte recupera oltre il 40% dopo l’affondo che dai massimi di inizio marzo ha visto precipitare il prezzo di circa il 70% dai minimi di ieri notte, il livello più basso registrato dal giugno del 2019. 

LINK, con il balzo di oggi, prova nuovamente a recuperare posizioni tornando al 13° posto anche se ieri era scesa fino alla 18°, abbandonando l’11° posizione in classifica raggiunta e conquistata la scorsa settimana dopo il forte rialzo che l’aveva caratterizzata dall’inizio di gennaio fino ai top di 10 giorni fa con un rally del 200%, rally vanificato in quest’ultima settimana con il recente crollo. 

La giornata di ieri è stata caratterizzata dai forti volumi su Bitcoin. Con oltre 2,5 miliardi in controvalore in dollari scambiati sui principali exchange si chiude la giornata più movimentata con volumi più alti registrati già lo scorso 26 febbraio con un picco che non si registrava dallo scorso ottobre, quando i volumi sfiorarono i 3 miliardi di scambio in controvalore. 

Anche se a fine ottobre scorso il prezzo di Bitcoin era di circa 9.000 dollari, per cui il controvalore era più alto in virtù di un prezzo maggiore. Dunque è la seconda giornata più alta per numero di Bitcoin scambiati, come controvalore è inferiore sia ad ottobre sia a febbraio. 

La pressione sta investendo tutti gli asset, tanto che Bitcoin, dopo un breve distaccamento della correlazione la scorsa settimana con il ribasso che sta caratterizzando l’oro in questi giorni, torna a legarsi con i movimenti dell’oro

L’oro ha chiuso la settimana con un movimento ribassista di circa il 10%, la settimana più negativa in 37 anni, ribasso che si è esteso ancora di più nella giornata di ieri con un -14% dai massimi registrati una settimana fa, il 9 marzo. Sono perciò giornate veramente ad alta tensione che stanno evidenziando un altissima volatilità sui mercati azionari. 

Ieri il VIX statunitense ha chiuso la giornata più volatile della storia, con una chiusura superiore alle giornate del 2008, in piena crise Lehman Brothers. Volatilità che oltretutto esplode anche su Bitcoin. Negli ultimi giorni l’indice di volatilità di BTC si è moltiplicato per otto volte rispetto al valore di riferimento. 

La volatilità giornaliera su base mensile sfiora il 10%, un picco che non si registrava da gennaio 2014, ed è il termometro evidente di come i movimenti siano aggrediti, condizionati dall’irrazionalità e dalla paura come stiamo narrando in questi ultimi giorni. 

Questa tensione si evidenzia con un indice di fear & greed che scende dai livelli più bassi da agosto 2019. Come per i mercati azionari si attende anche per le criptovalute una stabilizzazione delle oscillazioni evidenziando un periodo di incertezza e nervosismo

Il market cap si riporta sopra i 150 miliardi di dollari. La dominance di Bitcoin rimane stabile al 64%, mentre invece quella di Ethereum continua a scendere andando a segnare oggi l’8,5% di dominance, livello più basso da inizio febbraio.

Nel frattempo Ripple, nonostante la forte discesa che con i minimi di venerdì, è andata a sfiorare i 10 centesimi di dollaro, livello più basso da maggio 2017, XRP rimbalza come dominance e si riporta al 4,3%. Ciò evidenzia come sono le altcoin a soffrire in particolar modo dei recenti ribassi.

Bitcoin (BTC) e i prezzi durante il Coronavirus

Bitcoin dopo essersi tuffato ieri sotto i 4.500 dollari ora prova a spingersi sopra i massimi relativi del weekend dei 5.500 dollari. Questa fascia 4.500-5.500 sono i livelli dove i prezzi potrebbero consolidare per tornare a spuntare la testa sopra i 6.000 dollari, livelli dei rimbalzi che hanno caratterizzato i prezzi 

Ethereum (ETH)

Ethereum non ha risparmiato venerdì scorso un ribasso che ha annullato totalmente il trend rialzista che aveva costruito durante la prima parte del trimestre spingendosi sotto i minimi di dicembre 2018 sotto i 90 dollari. 

Federico Izzi
Federico Izzi
Analista finanziario e trader indipendente – Socio S.I.A.T. & Assob.it. Opera attivamente sui mercati azionari e dei derivati (futures ed opzioni) dal 1997. Precursore dell’analisi ciclica-volumetrica è noto per aver individuato i più importanti movimenti al rialzo ed al ribasso sui mercati finanziari degli ultimi anni. Partecipa annualmente come relatore all’ ITForum di Rimini dall’edizione del 2010 ed InvestingRoma e Napoli dalla prima edizione del 2015. Interviene come ospite ed esperto dei mercati durante le trasmissioni “Trading Room” e “Market Driver” di Class CNBC, Borsa Diretta.tv e nel TG serale di Traderlink. Da luglio 2017 è ospite fisso su LeFonti.TV nell’unico spazio nazionale settimanale dedicato alle criptovalute insieme ai più importanti esperti internazionali del settore. Periodicamente pubblica articoli su ITForum News, Sole24Ore, TrendOnLine, Wall Street Italia. E’ stato intervistato in qualità di esperto di criptovalute per: Forbes Italia, Panorama, StartupItalia, DonnaModerna. E’ stato riconosciuto come primo analista tecnico italiano ad aver pubblicato la prima analisi ciclica secolare sul Bitcoin. Federico Izzi è… Zio Romolo
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