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Il mercato nero sul web del Coronavirus

In un recente report redatto dall’azienda Elliptic, viene mostrato come, nel mercato nero del web, sono venduti prodotti di prima necessità, in questo momento in cui il Coronavirus dilaga, come mascherine e disinfettanti. I pagamenti possono avvenire in criptovalute.

Proprio per evitare che persone senza scrupoli sfruttassero le principali piattaforme di e-commerce per lucrare su questi prodotti, si è deciso di mettere al bando tutti i venditori che non rispettassero le norme del caso, cercando così di mantenere un prezzo basso per questi prodotti.

Amazon, per esempio, ha fatto recapitare un messaggio a tutti quelli che vendevano mascherine e disinfettanti spiegando che un eccessivo aumento dei prezzi su questi prodotti avrebbe potuto causare il ban dalla piattaforma per il venditore.

Questo però non ha fermato i criminali che ovviamente hanno trovato altre piattaforme per operare nell’illegalità, rivolgendosi a quello che è il mercato nero del web.

Le mascherine del tipo N95, che troviamo a poco meno di 10 euro su Amazon, vengono per esempio vendute a prezzi folli come ad esempio 280 dollari, accettando anche crypto come metodo di pagamento tra cui Bitcoin (BTC), Litecoin (LTC) e ovviamente anche Monero (XMR).

XRM pare infatti sia la crypto più usata dai criminali per la sua caratteristica di alto anonimato, a differenza di BTC che è solo pseudo anonimo.

Le mascherine sul mercato nero

Come si legge nel report, in questo caso parliamo di prodotti indispensabili che vengono venduti seguendo la legge di mercato: più è scarso un bene e più il suo valore aumenta, un po’ come è stato pensato il bitcoin con la sua deflazione, ma in questo caso la scarsità è data dall’emergenza quindi si sta illegalmente cercando di lucrare sulla tragedia.

Come se non bastasse, altri criminali hanno addirittura messo in vendita un finto vaccino per il Coronavirus per ben 15mila dollari.

 

Alfredo de Candia
Alfredo de Candia
Android developer da oltre 8 anni sul playstore di Google con una decina di app, Alfredo a 21 anni ha scalato il Monte Fuji seguendo il detto "Chi scala il monte Fuji una volta nella vita è un uomo saggio, chi lo scala due volte è un pazzo". Tra le sue app troviamo un dizionario di giapponese, un database di spam e virus, il più completo database sui compleanni di serie Anime e Manga e un database sulle shitcoin. Miner della domenica, Alfredo ha una forte passione per le crypto ed è un fan di EOS.
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