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Cos’è lo Yellow paper di Ethereum

Come per ogni blockchain anche quella di Ethereum (ETH) ha il suo documento ufficiale, chiamato Yellow Paper, per non confondersi con il whitepaper di Bitcoin. Questo Yellow Paper di Ethereum è reperibile nella pagina dedicata su GitHub.

Lo Yellow Paper fu pubblicato nel 2015.

L’autore è Gavin Wood, co-fondatore di Ethereum, che ha inventato anche il linguaggio di programmazione Solidity.

L’introduzione che si può leggere nello Yellow Paper è molto semplice e fornisce un riassunto delle caratteristiche di bitcoin, come la possibilità di fare transazioni. Oltre a queste, Ethereum aggiunge la possibilità per gli sviluppatori di avere un “trustful object messaging computer framework”.

Infatti, come sappiamo, sulla blockchain di bitcoin non si possono fare molte operazioni in quanto si tratta di un sistema non Turing complete, ossia ha un linguaggio di programmazione con alcune lacune volute proprio per non creare programmi o strumenti che potessero essere usati per danneggiare il sistema stesso.

Ethereum, invece, parte dall’idea di creare un sistema Turing complete per poter fare praticamente qualsiasi cosa e la cui espressione massima è data dai cosiddetti smart contract, contratti che permettono di essere configurati e modellati in base alle proprie esigenze.

Lo Yellow Paper consta di 39 pagine e per la maggior parte include informazioni tecniche, perché vengono fornite tutte le istruzioni e parametri su come calcolare per esempio le fee e come i dev possono interfacciarsi a questa blockchain.

Ethereum e la scalabilità

Il paper si conclude con un prospetto futuro di questa nuova tecnologia, stimando che si potranno creare dei checkpoint storici della blockchain e alleggerirla del suo complesso, mantenendo dei nodi in serie per poter accedere a determinati punti della catena.

Altro aspetto che viene menzionato, sempre alla fine dello Yellow Paper, è quello legato alla scalabilità della rete di Ethereum, che già allora veniva considerata un problema perché l’idea di creare delle partizioni o transazioni parallele non è vantaggiosa. La strategia del “dividi et impera” non è applicabile in questo contesto, e quindi si pronosticano idee future, anche se generalmente basate sul PoW (Proof of Work).

Possiamo vedere che, per quanto riguarda il progetto nel suo complesso, Ethereum è sicuramente la blockchain che ha influenzato tutte quelle successive, mentre in riferimento al problema della scalabilità sembra che siamo giunti ad un punto di svolta con l’introduzione della PoS (Proof of Stake) che ci si aspetta sia implementata entro fine 2020.

Alfredo de Candia
Alfredo de Candia
Android developer da oltre 8 anni sul playstore di Google con una decina di app, Alfredo a 21 anni ha scalato il Monte Fuji seguendo il detto "Chi scala il monte Fuji una volta nella vita è un uomo saggio, chi lo scala due volte è un pazzo". Tra le sue app troviamo un dizionario di giapponese, un database di spam e virus, il più completo database sui compleanni di serie Anime e Manga e un database sulle shitcoin. Miner della domenica, Alfredo ha una forte passione per le crypto ed è un fan di EOS.
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