Oggi è stato annunciato il superamento del blocco con altezza 20.000.000 sulla blockchain di Tron.
Il blocco numero uno fu convalidato il 25 giugno del 2018, ovvero poco meno di due anni fa, ma al ritmo di un nuovo blocco ogni pochi secondi ne vengono convalidati decine di migliaia al giorno.
Pertanto non stupisce che siano stati convalidati oltre 20 milioni di blocchi in meno di due anni, contro ad esempio i circa 630.000 di Bitcoin in più di undici.
La cosa curiosa però è che sulla blockchain di Ethereum, i cui blocchi vengono convalidati in meno di 15 secondi, i blocchi minati sono solo poco più di 10 milioni, nonostante il blocco numero uno fu minato il 30 luglio 2015, ovvero poco meno di cinque anni fa.
Il fatto è che la blockchain di Tron non è basata su Proof of Work, come quella di Bitcoin o Ethereum, e risulta quindi molto più veloce nel far convalidare i blocchi ai validatori.
Questo tra l’altro è uno dei motivi per cui proprio Ethereum ha in cantiere di passare quanto prima alla Proof of Stake, in modo da poter gestire molti più blocchi e molto più velocemente, così da supportare un volume di transazioni maggiore.
Ad esempio, sulla blockchain di Tron in due anni sono già state registrate più di un miliardo di transazioni, mentre su quella di Ethereum ce ne sono poco più di 700 milioni, e su quella di Bitcoin circa 530 milioni.
Pertanto dal punto di vista strettamente tecnico è possibile affermare che la blockchain di Tron stia supportando un volume ed una velocità di transazione più elevati rispetto a quelli di Ethereum, o Bitcoin, sebbene Bitcoin non sia paragonabile pressochè in nulla a Tron, mentre il suo vero concorrente è proprio Ethereum.
Tra tutte le principali blockchain solo quella di EOS supporta un volume di transazioni maggiori, superiore a 2 miliardi e probabilmente non è un caso, visto che EOS, Tron e Ethereum sono le blockchain preferite per le dapp.
Anche XRP supporta un numero molto elevato di transazioni, ma non è particolarmente utilizzata per le dapp.