Un sondaggio effettuato su 631 persone che stanno lavorando a progetti legati al web decentralizzato (DWeb), il Web 3.0, ha evidenziato alcune informazioni intriganti sui progressi in corso, oltre ad alcuni dei principali ostacoli che ne rallentano lo sviluppo.
Il World Wide Web attuale è dominato da servizi centralizzati, come Google, Amazon o Facebook, ed è ideologicamente molto distante da quello che creò a fine degli anni ’80 Tim Berners Lee al Cern di Ginevra.
Per questo ci sono molti progetti in giro per il mondo di riportare la decentralizzazione al centro del web, tuttavia la maggior parte di questi sono molto recenti, creati da meno di 2 anni, confermando che il DWeb è un settore ancora immaturo ed emergente. Inoltre in gran parte i presupposti e le motivazioni da cui sono partiti sono principalmente di carattere ideologico, e non ancora pienamente comprensibili agli utenti generici.
In particolare, si concentrano soprattutto sulla privacy e sulla sovranità dei dati, oltre che sulla resilienza tecnologica.
Le sfide maggiori che si trovano ad affrontare sono la connettività peer-to-peer e la mancanza di adeguate tecnologie per rendere possibile lo sviluppo e la diffusione di un web decentralizzato.
In particolare, il DNS con cui vengono gestiti i domini Internet, ed il protocollo di comunicazione e HTTP, risultano essere molto limitanti, oltre al fatto che manchino modelli di business che possano dare sostenibilità ai progetti: oltre la metà non ha ancora trovato un modo di monetizzare.
Le due tecnologie principali sono IPFS ed Ethereum, e l’interesse del DWeb tra gli sviluppatori è decisamente elevato, ma la strada verso l’adozione è in salita, visto che necessita anche di un miglioramento della stessa infrastruttura di base, e della comprensione dei vantaggi da parte degli utenti finali.
In realtà, la stessa definizione di DWeb è oggetto di discussione, sebbene incentrata sempre su sovranità dei dati, privacy, e resistenza alla censura, pertanto non esiste un’unica direzione in cui tutti i progetti si stanno sviluppando.
Le premesse ideologiche sono comuni, ma le limitazioni tecniche e le applicazioni ancora scarse per gli utenti non consentono allo stato attuale di immaginare un’ampia adozione di queste tecnologie.
Inoltre, governi e grandi aziende tecnologiche mostrano una palpabile resistenza nei loro confronti, e non rinunceranno facilmente al controllo dei dati che posseggono. In teoria però le tecnologie del DWeb avrebbero comunque il potenziale per soppiantare il vecchio web centralizzato, ma sarebbe necessario un forte movimento di base.
Il problema più critico però rimane la monetizzazione ed il finanziamento delle tecnologie per il DWeb, anche perché la concorrenza centralizzata dispone di enormi capitali ed a sua volta non tollera molto bene la concorrenza. Senza un’adeguata monetizzazione i progetti DWeb faranno immensa fatica ad attrarre gli utenti mainstream.