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Bitcoin fermi ai massimi da 4 anni

Analizzando la blockchain di Bitcoin emerge che il volume dei BTC fermi da almeno un anno è ai massimi dal 2016. 

Infatti secondo un’analisi di Glassnode il 60,63% di tutti i BTC esistenti non ha subito alcuno spostamento negli ultimi 12 mesi. 

Si tratta di una percentuale ben superiore alla metà, e non di molto inferiore ai due terzi, e dà un’idea del fatto che gli holder siano sempre di più. 

In altre parole da quattro anni a questa parte non ci sono mai stati più bitcoin holdati rispetto ad ora, con probabilmente la maggior parte dei possessori che preferisce conservarli piuttosto che utilizzarli o scambiarli. 

Secondo Glassnode questo indicherebbe un consolidamento dei patrimoni in BTC degli investitori, ed in particolare di coloro che hanno acquistato durante il crollo del prezzo del 2018, ora riluttanti a realizzare profitti rinunciando alle loro posizioni in bitcoin. 

Glassnode ha anche elaborato un altro grafico, chiamato “Bitcoin Monthy HODL Waves”, in cui i BTC vengono raggruppati in segmenti per durata del loro periodo di inattività. 

Anche questo grafico mostra come in questo momento la maggior parte dei BTC sia inattivo, in particolare per quanto riguarda la fascia di inattività compresa tra 2 e 3 anni, ovvero proprio quella a cui appartengono i BTC acquistati da fine 2017 a metà 2018, e da allora mai utilizzati. Solo nel 2016 e nel 2017 questa fascia era così ampia. 

Anzi, questa fascia è cresciuta del 26% da inizio anno. 

Un’ipotesi è che si tratti in parte di investitori retail che hanno comprato durante la bolla speculativa del 2017, e che ora non siano più in grado di movimentarli. 

Da inizio anno si è anche impennato il volume complessivo di BTC conservato nei cosiddetti “indirizzi dormienti“: da circa 13 milioni di gennaio, ora siamo passati a 17 milioni, con un incremento di quasi il 31% in sei mesi. Era dalla seconda metà del 2017 che non si faceva registrare un incremento così significativo di questa metrica in così poco tempo. 

Secondo diversi analisti questi potrebbero essere segnali di un possibile mercato rialzista, visto che suggeriscono un incremento degli investitori non disposti a vendere i propri BTC in questo momento. 

Di sicuro tra questi in realtà ce ne sono anche molti che non sono letteralmente più in grado di movimentarli, ma il risultato rimane lo stesso: una possibile riduzione dell’offerta sui mercati di scambio, già a sua volta ridottasi dopo l’halving dell’11 maggio. 

Pertanto bitcoin sembra effettivamente essere sempre più utilizzato come riserva di valore, piuttosto che come mezzo di pagamento, ed in un momento di grande incertezza sui mercati finanziari, unitamente alle possenti manovre espansive delle banche centrali, tutto ciò fa presumere che possa continuare anche nei prossimi mesi a svolgere tale ruolo.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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