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Twitter hack, 130 account compromessi

Oltre 130 account sarebbero stati compromessi durante il twitter hack. Questo quanto rivela il supporto di Twitter nel fornire aggiornamenti circa l’incidente di mercoledì notte. 

Secondo Twitter tuttavia gli hacker non si sarebbero impossessati delle password singole. Ad ogni modo diversi account sono ancora bloccati, non possono pubblicare, né resettare la propria password. 

Tra quelli sbloccati ci sono Binance che ha twittato “We’re back”, e anche il CEO CZ, tra i primi ad essere presi di mira dagli hacker. 

Le indagini di Twitter sono ancora in corso. Al momento quel che risulta chiaro è che gli hacker avrebbero preso il controllo di circa 130 account ma solo una parte è stata utilizzata per pubblicare i tweet scam che promettevano Bitcoin. Twitter è al lavoro per restituire tali account ai legittimi proprietari. 

La vicenda non si chiude qua, perché Twitter ha colto l’occasione per rafforzare i suoi sistemi di sicurezza. E non poteva essere altrimenti, visto la gravità dell’incidente. 

Gli account immuni dal Twitter hack

Nel frattempo c’è una persona che è seriamente preoccupata per il suo account Twitter. È Donald Trump. Nel momento in cui l’attacco imperversava, colpendo personalità della politica USA, tutti gli occhi erano volti sugli account utilizzati dal presidente degli Stati Uniti. 

E invece, sono stati colpiti l’ex presidente Barack Obama, il suo ex vice e ora candidato Joe Biden, l’ex sindaco di New York Michael Bloomberg, ma non lui. Non Trump. Né l’account @realdonaldtrump né @potus. 

Ad ogni modo dalla Casa Bianca fanno sapere che sono in stretto contatto con Twitter per mettere al sicuro gli account utilizzati dal leader degli Stati Uniti. Del resto Twitter è il mezzo di comunicazione prediletto per Donald Trump, che usa in continuazione per scavalcare i media, con cui il feeling non è mai stato dei migliori. Dalla Casa Bianca fanno sapere che Trump continuerà ad usare Twitter, cosa che continua a fare regolarmente. 

L’identità degli hacker

Emergerebbero anche novità sull’identità di chi ha perpetrato l’attacco. Secondo un’indagine condotta da Cointelegraph, gli hacker non sarebbero così esperti di criptovalute. 

Da un’analisi degli spostamenti del bottino raccolto durante l’hack (circa 12 BTC pari a 110 mila dollari circa), emerge che tali fondi si stanno spostando da e verso indirizzi senza particolari metodi per occultare le loro tracce. A quanto pare starebbero anche usufruendo dei più comuni exchange centralizzati tanto che è ipotizzabile che tali piattaforme possano risalire alla loro identità. 

Eleonora Spagnolo
Eleonora Spagnolo
Giornalista con la passione per il web e il mondo digitale. È laureata con lode in Editoria multimediale all’Università La Sapienza di Roma e ha frequentato un master in Web e Social Media Marketing.
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