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Singapore, stretta sulla regolamentazione crypto

A Singapore potrebbe presto diventare realtà il New Omnibus Act che cambierebbe la regolamentazione crypto

La Monetary Authority of Singapore (MAS) infatti ha aperto una consultazione pubblica per valutare i contenuti della legge che si propone di contenere i rischi finanziari. La consultazione terminerà il 20 agosto. Il paper da esaminare e sul quale presentare controdeduzioni è un documento da ben 99 pagine che in realtà non cita mai bitcoin e criptovalute ma si limita a parlare di token digitali. 

Ad ogni modo lo scopo della MAS è quella di trovare le soluzioni migliori per prevenire il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo. 

Per questo l’atto si propone di agire su quattro fronti: 

  1. Emanare “ordini proibitivi” (prohibition orders, POs) nei confronti di coloro che attueranno condotte lesive del settore finanziario. Prima di emettere un provvedimento del genere, la MAS valuterà rischi, natura e impatto della condotta giudicata lesiva.
  2. Coloro che propongono servizi legati ai token digitali devono avere una regolare licenza che garantisca il perseguimento di scopi AML/CFT (sigla che sta per Anti money laundering e countering the financing of terrorism, ad indicare la lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo). Questo provvedimento va a rafforzare le leggi già esistenti a Singapore e che regolano la vendita e le attività degli asset digitali. 
  3. Per prevenire i cyber crimini, MAS proporrà dei requisiti necessari che dimostrino l’esistenza di un risk management e di sistemi per la protezione dei dati a tutte le istituzioni finanziarie. Ogni infrazione potrà essere punita con multe fino a 1 milione di dollari. 
  4. Mas si impegna inoltre a garantire protezione legale ai mediatori delle controversie finanziarie.

Singapore, la regolamentazione crypto parte dalle definizioni

È singolare che negli interrogativi su cui MAS è aperta al confronto, ci sia anche la definizione di digital token. L’autorità di Singapore scrive esplicitamente che cerca commenti circa la proposta di definire i digital token come:

  • Token per pagamenti digitali
  • Rappresentazioni digitali di un prodotto del mercato di capitali che possono essere trasferiti, memorizzati o scambiati elettronicamente.

In realtà a Singapore non mancava affatto una regolamentazione crypto. Proprio ad aprile era stato emanato l’Income Tax Treatment of Digital Token che fornisce indicazioni fiscali rispetto ai token digitali, oltre ad indicazioni sulle ICO (Initial Coin Offering).

Il nuovo atto, se sarà approvato, punterà a dare regole ancora più chiare. Ma va detto che spesso “più chiaro” equivale a “più stringente”.

Eleonora Spagnolo
Eleonora Spagnolo
Giornalista con la passione per il web e il mondo digitale. È laureata con lode in Editoria multimediale all’Università La Sapienza di Roma e ha frequentato un master in Web e Social Media Marketing.
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