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USA, sequestrati 150 conti crypto per finanziare il terrorismo

Organizzazioni come Al Qaeda utilizzavano le crypto per finanziare le loro azioni a scopo di terrorismo. Questo quanto ha scoperto il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (DOJ) che ha proceduto ad un ingente sequestro di conti e criptovalute collegati a tre delle più pericolose organizzazioni terroristiche:

  • le Brigate di al-Qassam, 
  • l’ala militare di Hamas, al-Qaeda, 
  • lo Stato islamico dell’Iraq e il Levante (ISIS)

Nello specifico, le autorità sono riuscite a sequestrare milioni di dollari e 300 conti in criptovalute. Oltre a quattro siti web e quattro pagine Facebook.

Quel che è emerso dall’indagine, è che le organizzazioni terroristiche sono diventate molto tecnologiche e in grado di sfruttare i social media per finanziarsi, insieme alle valute digitali ovviamente. 

Il terrorismo e le crypto

Andando ad esaminare i casi uno ad uno, emerge che ad esempio le brigate di Al-Qassam hanno iniziato a raccogliere fondi con appelli via social network nel 2019, chiedendo donazioni in Bitcoin, certi che non potessero essere rintracciabili. 

Sui loro siti web offrivano tutte le istruzioni per effettuare le donazioni, andando ad aiutare anche i meno pratici. 

Gli inquirenti tuttavia hanno rintracciato le donazioni e i donatori, sequestrando quattro siti web e 150 conti in criptovalute. 

Al Qaeda invece a quanto pare utilizzava Telegram ed alti social media per fare appelli e ricevere donazioni in Bitcoin e criptovalute per portare avanti i suoi obiettivi terroristici. In realtà fingevano di operare come ente di beneficenza, il cui scopo però era del tutto violento. Agenti USA che si sono finti donatori hanno infatti contattato uno dei gestori di “Reminder for Syria”; sedicente organizzazione di beneficenza, il quale dichiarava loro che voleva distruggere gli Stati Uniti.

Ad ogni modo, Al Qaeda e i suoi affiliati si sono dimostrati molto competenti (ma non abbastanza) nell’utilizzare le tecniche per nascondere le transazioni. Ciò nonostante, la vicenda è culminata con il sequestro di 155 conti crypto.

Infine l’ISIS non ha scelto Bitcoin, ma piuttosto si finanziava vendendo mascherine di protezione non regolari, spacciandole come conformi alle normative. Data l’emergenza scatenata dal Covid-19 è facile immaginare il volume di affari generato.

Il commento delle autorità

Il procuratore generale William P. Barr ha commentato:

“Non dovrebbe sorprendere nessuno che i nostri nemici utilizzino la tecnologia moderna, le piattaforme dei social media e la criptovalute per facilitare i loro programmi malvagi e violenti. Il Dipartimento di Giustizia impiegherà tutte le risorse disponibili per proteggere la vita e la sicurezza del pubblico americano dai gruppi terroristici.  Perseguiremo il loro riciclaggio di denaro sporco, il finanziamento del terrorismo e le attività illegali violente ovunque li troviamo.  E, come annunciato oggi, sequestreremo i fondi e gli strumenti che forniscono un’ancora di salvezza per le loro operazioni ogni volta che sarà possibile”.

 Il Segretario del Tesoro Steven T. Mnuchin ha aggiunto:

“Le reti terroristiche si sono adattate alla tecnologia, conducendo complesse transazioni finanziarie nel mondo digitale, anche attraverso le criptovalute Gli agenti speciali dell’IRS-CI nell’unità di criminalità informatica di Washington lavorano diligentemente per svelare queste reti finanziarie. Le azioni di oggi dimostrano il nostro costante impegno nel prendere gli attori maligni responsabili dei loro crimini”. 

Il segretario ad interim della Homeland Security Chad F. Wolf ha raccontato:  

“Dopo aver avviato le indagini che hanno identificato i sospetti pagamenti online incanalati verso e a sostegno delle reti terroristiche, Homeland Security Investigations ha sfruttato abilmente le proprie competenze investigative in ambito informatico, finanziario e commerciale per interrompere e smantellare le reti cyber-criminali che cercavano di finanziare atti di terrorismo contro gli Stati Uniti e i nostri alleati.  Insieme ai nostri partner delle forze dell’ordine federali, il Dipartimento utilizzerà ogni risorsa disponibile per garantire che la nostra Patria sia e rimanga sicura”.    

Significative le dichiarazioni del Procuratore degli Stati Uniti in carica Michael R. Sherwin:  

“Mentre questi individui credono di operare in modo anonimo nello spazio digitale, noi abbiamo la capacità e la determinazione di trovare e perseguire questi attori nel pieno rispetto della legge”. 

Concetto ribadito da Don Fort, capo dell’IRS Criminal Investigation:

“La capacità dell’IRS-CI di rintracciare i fondi utilizzati dai gruppi terroristici fino alla loro fonte e di smantellare le reti di comunicazione e finanziarie di questi gruppi radicali impedisce loro di scatenare il caos in tutto il mondo. Oggi il mondo è un posto più sicuro”.

Infine, come spiegato dagli esponenti dell’FBI e dell’ICE, la lotta al terrorismo non è finita: saranno messi in campo tutti gli sforzi per combattere le organizzazioni estremiste e per rintracciare e stroncare i modi in cui queste si finanziano. Anche quelle che sfruttano tecniche di cyber terrorismo e le criptovalute.

Eleonora Spagnolo
Eleonora Spagnolo
Giornalista con la passione per il web e il mondo digitale. È laureata con lode in Editoria multimediale all’Università La Sapienza di Roma e ha frequentato un master in Web e Social Media Marketing.
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