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Report Crypto: nuovi record nei Paesi in via di sviluppo nel Q2 2020

Secondo un recente report crypto, nel corso del secondo trimestre dell’anno in corso, Q2 2020, si sarebbero verificati alcuni nuovi record per quanto riguarda l’adozione di massa in alcuni Paesi emergenti. 

Lo studio è stato realizzato dal progetto Blockchain Onfo, e rivela che nei paesi della CSI, ovvero Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Kazakistan, Kirghizistan, Moldova, Russia, Tagikistan, Turkmenistan, Ucraina e Uzbekistan, in un mese è stato raggiunto il livello record di distribuzione di criptovalute tra nuovi utenti. 

In particolare, in media ogni singolo utente attivo nel settore crypto all’interno dei paesi della CSI avrebbe attratto 62 nuovi utenti che successivamente si sono creati un proprio wallet. 

Questo dato sembra rivelare che attualmente è in atto una crescita esponenziale degli utenti crypto in questi Paesi. 

Altre zone in cui questo tasso di crescita è elevato sono Indonesia, 58, Brasile, 56, e Cina, 53. Invece negli Stati Uniti questo valore scende a 17, nel Regno Unito ad 8, ed in Germania a 6. 

In altre parole lo studio di Onfo rivela che il livello attuale di diffusione delle criptovalute è più elevato nei Paesi in via di sviluppo rispetto a quello dei Paesi sviluppati. 

In un precedente studio di CoinMarketCap sul Q1 del 2020 si era già rilevato come tra i paesi con la maggiore crescita di utenti crypto ci fossero India, Pakistan, Colombia, Canada e Nigeria, confermando che il trend di crescita nei paesi emergenti è in atto probabilmente già da inizio anno. 

Ad ulteriore conferma di questo trend ci sono anche i volumi di scambio in netta crescita in vari paesi africani, in particolare in concomitanza con i vari lockdown. 

D’altronde anche in Occidente è stato confermato che il lockdown abbia generato un aumento dei volumi di scambio sugli exchange crypto, pertanto il fenomeno è globale, anche se più marcato in alcuni Paesi emergenti. 

Ma non è solamente il lockdown il motivo di questa crescita. Uno dei punti chiave, in particolare nei Paesi emergenti, è la debolezza delle valute locali, che spinge sempre più persone a valutare di conservare una parte dei loro risparmi ad esempio in bitcoin. 

Infatti questa crescita sarebbe particolarmente visibile nei Paesi in via di sviluppo a causa proprio del fatto che la fiducia dei cittadini nei confronti della valuta nazionale è bassa, con una volatilità del tasso di cambio in dollari americani che a volte non si discosta moltissimo da quella di bitcoin. 

A ciò va aggiunto che l’atteggiamento degli Stati nei confronti delle criptovalute sembra si stia lentamente facendo meno scettico, e questo contribuisce ad eliminare alcune limitazioni o scrupoli da parte dei cittadini stessi. 

Inoltre secondo un altro rapporto, pubblicato da Arcane Research e Luno, alcuni Paesi africani come Uganda, Nigeria, Sud Africa, Ghana e Kenya sarebbero addirittura tra i primi 10 paesi al mondo per numero di ricerche di Bitcoin e criptovalute nel corso del 2020. 

Questo conferma che in alcuni Paesi vi è proprio un interesse particolarmente pronunciato nei confronti di questi nuovi asset, sebbene probabilmente siano visti più come investimento che non come monete transazionali alternative. 

Il trend in atto sembra abbastanza chiaro, sebbene non si sappia ancora per quanto tempo durerà.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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