HomeBlockchainGli hacker chiedono 50 Bitcoin di riscatto a Rieti

Gli hacker chiedono 50 Bitcoin di riscatto a Rieti

Il comune di Rieti si trova in questo momento a combattere un attacco hacker che ha colpito la sua rete e ne impedisce il completo utilizzo. Gli hacker hanno chiesto ben 50 Bitcoin (BTC) per rimuovere il malware. 

Ci troviamo al cospetto di un ransomware che chiede un riscatto in bitcoin per poter decifrare tutti i file che sono stati bloccati e resi inaccessibili agli operatori del comune. 

Bitcoin ransomware, così gli hacker hanno attaccato il Comune di Rieti

In merito alla vicenda, avvenuta nel fine settimana scorsa, sembrerebbe che l’hacker sia entrato in una video conferenza, che è stata effettuata tramite Zoom.

Tra gli ospiti si era notato un account sospetto, un certo “lq” che poi ha prontamente fatto sparire le sue tracce. 

Da quel momento in poi è iniziata la disavventura per il comune di Rieti il cui sistema informatico è andato in tilt ed ha reso inaccessibili i dati. 

Una nota positiva di questa vicenda è che il comune ha un backup ed un sistema cloud ed in questo modo si sta cercando di ripristinare tutta la rete.

Infatti, in questi casi è difficile, se non impossibile, recuperare i dati, ma se si ha un backup allora si pulisce il sistema e si caricano i dati vecchi. 

Ovviamente sono state già avvertite le forze dell’ordine e la polizia postale è partita ad analizzare il caso dall’episodio relativo alla video conferenza, nel caso si riuscisse ad identificare il criminale. 

Ha spiegato il Vicesindaco, Daniele Sinibaldi

“La polizia postale sta lavorando e indagando ma al momento non ci sono grandi novità”.  

Altre informazioni per il momento non sono trapelate, anche se sappiamo che il riscatto prevede una cifra di mezzo milione di euro, circa 50 BTC, che ovviamente il comune non pagherà ed opterà per la soluzione dei backup. 

Hacker e sicurezza

La questione sicurezza, in questo caso delle infrastrutture pubbliche, è un tema molto importante dato che se non si adottano misure di prevenzione, come ad esempio un sistema di backup e dei programmi di antivirus, allora il rischio è molto alto.

Poco tempo fa Tesla è riuscita ad evitare un attacco ransomware che avrebbe potuto mettere offside l’intera struttura e le vetture elettriche con un danno per milioni di dollari.

Alfredo de Candia
Alfredo de Candia
Android developer da oltre 8 anni sul playstore di Google con una decina di app, Alfredo a 21 anni ha scalato il Monte Fuji seguendo il detto "Chi scala il monte Fuji una volta nella vita è un uomo saggio, chi lo scala due volte è un pazzo". Tra le sue app troviamo un dizionario di giapponese, un database di spam e virus, il più completo database sui compleanni di serie Anime e Manga e un database sulle shitcoin. Miner della domenica, Alfredo ha una forte passione per le crypto ed è un fan di EOS.
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