La app Status è sotto attacco spam. A rivelarlo è stato Vitalik Buterin che ha dato la notizia su Twitter.
Spam attack currently happening on @ethstatus. Lots of accounts so you can't just block one to make the spam go away. Will be an interesting (and IMO important!) challenge to see how to reliably defend against this sort of thing. pic.twitter.com/91ypW46B4Y
— vitalik.eth (@VitalikButerin) September 8, 2020
Cos’è Status?
Prima di passare alla news, è doveroso parlare di questa applicazione. Status è un’app di messaggistica, ma anche un wallet crypto e browser per dApp (Applicazioni Decentralizzate).
Le conversazioni sono protette con la tecnologia Waku, che è un protocollo di messaggistica peer-to-peer che rimuove le terze parti e quindi solo gli utenti hanno il controllo della chat.
Attacco a Status, come limitare lo spam sulla app
A causa di questo attacco, invece, viene creata una quantità mostruosa di nuovi account. Per risolvere bisognerebbe introdurre un filtro per poter capire chi sia un utente reale e chi un bot e questo si può fare solo con delle implementazioni diverse.
Una soluzione proposta dallo stesso Buterin sarebbe quella di mettere un filtro per coloro che hanno solo un nome ENS (Ethereum Name Service) e quindi in questo modo per lo spammer diventerebbe troppo esoso, in termini di tempo e denaro, creare diversi account di questo tipo.
Altra soluzione proposta è quella di creare una blacklist e un sistema di staking per poter scrivere, quindi solo coloro che hanno un ammontare X potranno interagire con la piattaforma.
Voice contro lo spam sui social
Un problema che affligge sia le app di messaggistica che i vari social media è la possibilità di creare un account senza particolari difficoltà e questo apre inevitabilmente allo spam e ad account fake.
Certo ci sono dei sistemi per poter impedire o quantomeno limitare questo problema.
Per esempio il social network di Voice, che è stato lanciato anche in Europa lo scorso agosto, utilizza un sistema di identificazione tramite riconoscimento facciale ed un sistema di inviti che lega una persona reale ad un’altra: se una persona ha passato la procedura di KYC e manda un invito ad un’altra la piattaforma saprà già che si tratta di un utente reale e non di un robot.