HomeCriptovaluteBitcoinI trend di Bitcoin secondo OKEx

I trend di Bitcoin secondo OKEx

Il CEO di OKEx Jay Hao ha pubblicato alcuni dati molto interessanti provenienti da Blockchain Center, e riguardanti i trend di Bitcoin. 

Analizzando questi dati Hao giunge alla conclusione che bitcoin stia diventando sempre più raro, anche perché ci sono sempre più BTC persi per sempre, ne rimangono da estrarre solamente il 14,28%, e sono sempre di più quelli detenuti da grandi possessori

Hao dice: 

“Con meno Bitcoin rimasti, e l’emergere di maggiore utilizzo, il movimento del prezzo di Bitcoin è ovvio”. 

Il punto di partenza del ragionamento è la cosiddetta “Bitcoin Distribution”, ovvero il calcolo delle percentuali di BTC detenuti da 13 “ruoli” inclusi in cinque categorie principali

Categorie e trend di Bitcoin secondo OKEx

La prima categoria è quella dei BTC ancora da estrarre, pari al 14,29%. Sono bitcoin non ancora in circolazione, ma che lo saranno nei prossimi decenni. 

La seconda categoria è quella dei bitcoin conservati sugli exchange, pari al 12,62%. 

La cosa curiosa è che, visto che i BTC ancora da estrarre non esistono ancora ed inevitabilmente tendono a zero, la categoria dei bitcoin conservati sugli exchange è di fatto ad oggi quella del ruolo principale, dopo quella dei BTC non categorizzati. 

Va però detto che questi ultimi sono ben il 58,89%, ovvero la stragrande maggioranza, ma sono BTC di cui non si conosce con precisione la tipologia dei possessori, quindi sui quali non è possibile ragionare più di tanto. 

Un dato molto interessante però è quello relativo al calo della percentuale dei BTC detenuti dagli exchange, iniziato proprio del 2020 con una tendenza al ribasso che sta diventando sempre più pronunciata. È possibile che questo calo sia dovuto ad holder che acquistano bitcoin sugli exchange per poi prelevarli e conservarli su wallet di proprietà. 

La terza categoria è quella chiamata dei “Bitcoin Zombie”, o bitcoin perduti. Si tratta di BTC che formalmente sulla blockchain esistono ancora, ma che non possono più essere movimentati a causa della perdita definitiva della chiave privata del wallet su cui sono conservati. Si tratta dell’8,1% della supply, e sono di fatto bitcoin ormai usciti definitivamente dalla circolazione. Per certi versi potrebbero essere paragonati a BTC bruciati, ormai completamente inutilizzabili. 

Forse il dato che stupisce di più in assoluto però è quello relativo alla quarta categoria, ovvero i BTC detenuti da grandi entità. 

Ad esempio il singolo Grayscale Trust detiene il 2,14% dell’intera supply. 

Si tratta di un unico fondo che, soprattutto nel corso del 2020, è riuscito a rastrellare sul mercato una quantità enorme di bitcoin (450.000), seconda solo a quelli detenuti dallo stesso Satoshi Nakamoto (più di 1 milione). Questi ultimi tuttavia vengono comunemente inclusi nella categoria dei bitcoin zombie, visto che non sono mai stati mossi dai loro wallet originali. 

In questa quarta categoria rientrano anche i 200.000 BTC ancora in mano ai truffatori di Plus Token, i 166.000 detenuti sui wallet dell’exchange Mt.Gox fallito nel 2014, i 150.000 detenuti dai gemelli Winklevoss, i 120.000 detenuti dagli hacker che li rubarono su Bitfinex nel 2016, i 38.250 acquistati quest’anno da MicroStrategy ed i 30.000 nelle mani di Tim Draper. 

Sommando tutti i BTC inclusi nella quarta categoria si ottiene il 5,5% dell’intera supply, ovvero comunque meno di quelli appartenenti alla terza.

Infine risultano esserci 128.000 BTC immobilizzati come collaterale per la creazione di 128.000 token ERC20 di wrapped bitcoin sulla blockchain di Ethereum, e 1.105 immobilizzati in Lightning Network. 

Questa quinta categoria è quella con volume minore, pari solo a poco più dello 0,6% della supply. 

Certamente il fatto che quasi il 60% dei BTC in circolazione non siano ad oggi categorizzabili fa sì che questi ragionamenti abbiano portata solamente limitata, ma il 5,5% dell’intera supply in mano a solamente sette possessori, e l’8% perso per sempre, fa capire bene che sembrano proprio rimanere sempre più solo le briciole a disposizione dei piccoli investitori.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
RELATED ARTICLES

MOST POPULARS

GoldBrick