Paxful ha annunciato oggi una partnership strategica con due aziende molto famose in Turchia per espandersi proprio in Europa dell’est, BiLira (TYRB) e Cointral.
BiLira è una stablecoin peggata alla Lira turca, mentre Cointral è una piattaforma di trading crypto. L’obiettivo è far crescere le nuove registrazioni di utenti turchi, che già comunque negli scorsi mesi erano aumentati del 274%, secondo i dati diffusi da Paxful, con dei volumi mensili di trading medi di $65.76K.
Di recente la banca centrale del paese ha anche deciso di emettere una propria crypto, il Turkcoin.
Ray Youssef, CEO e co-founder di Paxful, ha dichiarato:
“L’aumento dell’inflazione della Lira turca è stato un grosso carico finanziario per i cittadini turchi. Bitcoin può essere usato per preservare la ricchezza contro l’instabilità legata alla Lira turca, e speriamo che entrando nel mercato saremo in grado di alleviare alcuni degli oneri finanziari dei cittadini”.
Anche il COO di BiLira, Vidal Arditi, ha così enfatizzato l’importanza di questa partnership:
“BiLira, fungendo da rampa per i mercati peer-to-peer, renderà le criptovalute più accessibili alla gente del posto, soprattutto se supportata da un mercato rispettabile come Paxful. Questo progetto arriverà lontano”.
Da poco Paxful aveva anche annunciato una collaborazione con la più famosa stablecoin Tether, di cui sono stati scambiati 2 milioni in poco tempo.
I dati degli utenti crypto in Turchia
Tempo fa, la Turchia aveva indicato l’integrazione della blockchain nelle sue prospettive economiche per gli anni tra il 2019 e il 2023.
Proprio per questo il settore sta diventando sempre più florido nel paese, con sempre più utenti che comprano crypto.
Il motivo per cui Paxful vuole espandersi in Turchia è che secondo alcuni studi la popolazione è nettamente interessato alle crypto, con il 20% che usa o possiede questi asset. Questo significa che si tratta di un terreno particolarmente interessante per espandersi.
Infatti, la Turchia sarebbe il paese con maggiore adozione, seguita solo dopo dall’America Latina.
Stando infatti a dati anche più recenti, risalenti all’agosto del 2020, Bitcoin era ai massimi di sempre in Turchia, dove chi ha acquistato bitcoin in piena bolla speculativa, pagando in Lira, se non li avesse ancora venduti, ora si troverebbe in portafoglio bitcoin che valgono il 20% in più.
Chi invece li ha acquistati in dollari in quel periodo, con l’intenzione di rivenderli in dollari, si trova con una minusvalenza del 37%.