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Bancor: attivata la versione 2.1

Ieri si è conclusa la prima votazione, totalmente decentralizzata, sul protocollo di Bancor, per cui è stata attivata la versione 2.1. 

La votazione ha rimesso al giudizio della community la decisione sull’attivazione della singola esposizione ad un token e il poter proteggersi dalla perdita dell’impermanent loss quando si fornisce liquidità ad una pool.

La proposta su cui si è votato conteneva gli ultimi sviluppi dell’impegno di Bancor nell’eliminare o quanto meno mitigare un aspetto negativo delle pool di liquidità, ossia l’impermanent loss, che è quella condizione che si verifica quando c’è una variazione degli asset che la pool in automatico bilancia per avere sempre lo stesso valore.

Per questo effetto, i token che mettiamo in una pool saranno di meno o di più in base a questa variazione.

Ovviamente parliamo di perdita virtuale visto che se il valore dei token aumenta rispetto al valore iniziale che avevamo fornito in liquidità, allora non ci saranno problemi, mentre invece se ritiriamo i nostri token quando sono al di sotto del valore iniziale che avevamo inserito allora la perdita da virtuale diventerà effettiva.

Per risolvere questo problema Bancor ha adottato un sistema di supply elastica con BNT, visto che tutte le pool sono in coppia con il token BNT.

La versione 2.1 di Bancor

Nella pratica abbiamo:

  1. Un utente deposita 100 TKN in un pool;
  2. 100 BNT sono coniati dal protocollo in modo da corrispondere al deposito dell’utente;
  3. Dei token del pool emessi, una metà viene associata alla quota dell’utente e l’altra metà viene associata al protocollo;
  4. Il volume passa attraverso il pool;
  5. I token del pool di protocollo ammontano ora a 110 BNT (a causa delle commissioni);
  6. Un LP esterno deposita 110 BNT, che vengono bruciati in cambio dei token del pool del protocollo;
  7. Da notare che inizialmente 100 BNT sono stati coniati mentre 110 BNT sono stati bruciati, rimuovendo 10 BNT dalla fornitura;
  8. Questi BNT bruciati compensano il costo della perdita impermanente quando un futuro LP si ritira e vengono distribuiti come guadagni a tutti i detentori di BNT.

I vantaggi di questo sistema sono molteplici perché:

  • La protezione dall’impermanent loss e l’esposizione ad un singolo token sono disponibili a tutti, sia a chi fornisce il token BNT sia a tutti coloro che usano un solo token;
  •  La protezione della liquidità aumenta nel tempo e scoraggia opportunità per i mercenari delle liquidity pool, visto che il sistema ragiona in un’ottica “deposita e dimentica”;
  • Gli holder BNT ricevono le fee sia quando mettono in stake i relativi BNT sia quando vengono bruciate le fee del protocollo;
  • I token BNT garantiscono il voto all’interno del protocollo visto che quando gli utenti forniscono liquidità ad una pool ottengono il token vBNT, token di governance. Con questo potranno votare sulle relative proposte e sulle pool da aggiungere a questo sistema. Attualmente ci sono circa 60 pool ad avere la protezione dell’impermanent loss.

Interessante come questo sistema sia stato fatto valere anche in maniera retroattiva nel senso che tutti coloro che hanno fornito liquidità ad una pool hanno ottenuto la protezione all’impermanent loss e alla singola esposizione, mentre adesso è possibile scegliere con quale token esporsi nella relativa pool.

Ovviamente un sistema che garantisce una protezione così importante diventa un’opportunità per tutti i liquidity provider, visto che questi non solo possono esporsi con un solo token, ma anche l’impermanent loss viene azzerato.

In questo modo forse in futuro vedremo questo protocollo aumentare spaventosamente le sue dimensioni, anche perché verrà lanciato il liquidity mining su questo protocollo e quindi si potrà ottenere, oltre le fee, un  premio.

Tra l’altro anche il prezzo dei BNT sta aumentando lentamente e adesso si trova già oltre il dollaro con un aumento percentuale di circa il 3%.

Adesso non resta che utilizzare la relativa interfaccia per sfruttare la protezione per le pool con doppio token o quelle per singolo token.

L’interfaccia è disponibile sia per i token basati sulla blockchain di Ethereum, che per quelli basati sulla blockchain di EOS.

Alfredo de Candia
Alfredo de Candia
Android developer da oltre 8 anni sul playstore di Google con una decina di app, Alfredo a 21 anni ha scalato il Monte Fuji seguendo il detto "Chi scala il monte Fuji una volta nella vita è un uomo saggio, chi lo scala due volte è un pazzo". Tra le sue app troviamo un dizionario di giapponese, un database di spam e virus, il più completo database sui compleanni di serie Anime e Manga e un database sulle shitcoin. Miner della domenica, Alfredo ha una forte passione per le crypto ed è un fan di EOS.
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