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Bitcoin Cash: gli exchange si preparano all’hard fork

Il prossimo 15 novembre avverrà il nuovo hard fork della blockchain di Bitcoin Cash e tutte le piattaforme tra cui gli exchange si stanno preparando a supportare la catena che si verrà a creare.

Qualche giorno fa, infatti, era stato il turno di OKEX che aveva annunciato le modalità per ottenere le nuove crypto. 

Oggi invece ad annunciare il supporto è stato Coinbase, che invece ha già stabilito che non supporterà Bitcoin Cash ABC.

Il modus di operandi di Coinbase sarà quindi diverso da quello di OKEX: Coinbase infatti supporterà Bitcoin Cash Node solamente, visto che ci si aspetta che sarà la catena dominante. Durante l’hard fork Coinbase metterà in pausa il trading di Bitcoin Cash per riprenderlo a sdoppiamento finito. 

Anche Binance, Huobi, BitGo e molti altri ancora hanno annunciato che supporteranno l’hard fork, interrompendo i lavori durante questo periodo.

L’hard fork di Bitcoin Cash: ABC vs Node

Attualmente la community di Bitcoin Cash è divisa in due fazioni: Bitcoin Cash ABC e Bitcoin Cash Node (BCHN) e il 15 novembre, con questo nuovo hard fork, se tutto andrà come previsto, si verificherà uno sdoppiamento della catena. 

Ricordiamo che anche Bitcoin Cash, a sua volta, nacque nell’agosto del 2017 proprio da un hard fork di Bitcoin, mentre nel novembre del 2018 subì un ulteriore fork quando nacque Bitcoin SV (BSV). 

A diventare il nuovo principale Bitcoin Cash probabilmente sarà BCHN, visto che i dati attuali mostrano che 754 blocchi su 1.000 sono minati su questa catena.

Perché un hard fork?

La prossima domenica questo hard fork di Bitcoin Cash avverrà con lo scopo di aggiornare il cosiddetto ASERT Difficulty Adjustment Algorithm (DAA), ovvero un algoritmo che modifica la difficoltà di mining per eliminare grosse oscillazioni nell’hashrate e mantenere l’intervallo di 10 minuti tra i blocchi.

Queste modifiche saranno appunto apportate su Bitcoin Cash Node.

Ma il vero motivo del contenzioso tra le due community sta nell’aggiunta del cosiddetto Infrastructure Funding Proposal (IFP) che uno dei sette full node di Bitcoin Cash vuole aggiungere. 

Aveva spiegato tempo fa il developer Emergent Reasons:

“Bitcoin Cash Node rimuove l’attivazione e il codice IFP in modo che BCH possa, come suggerito da Jiang Zhuoer nel suo ultimo aggiornamento, avere il tempo di sviluppare e implementare metodi volontari. Il lato positivo del conflitto è il rinnovato interesse per la responsabilità, la comunicazione, la trasparenza e l’utilizzo della tecnologia basata su BCH per ottenere finanziamenti volontari”

L’Infrastructure Funding Proposal mira ad allocare il 12,5% dei reward dei blocchi di Bitcoin Cash ad un fondo dedicato al team per acquistare software e poter sviluppare il progetto. Questo è quindi il progetto di Bitcoin Cash ABC contro cui si scaglia Bitcoin Cash Node ed è per questo che avverrà presto l’hard fork.

 

Amelia Tomasicchio
Amelia Tomasicchiohttps://cryptonomist.ch
Esperta di digital marketing, Amelia inizia a lavorare nel settore fintech nel 2014 dopo aver scritto la sua tesi di laurea sulla tecnologia Bitcoin. Precedentemente è stata un'autrice di diversi magazine crypto all'estero e CMO di Eidoo. Oggi è co-founder e direttrice di Cryptonomist, oltre che Italian PR manager per l'exchange Bitget. E' stata nominata una delle 30 under 30 secondo Forbes. Oggi Amelia è anche insegnante di marketing presso Digital Coach e ha pubblicato un libro "NFT: la guida completa'" edito Mondadori. Inoltre è co-founder del progetto NFT chiamati The NFT Magazine, oltre ad aiutare artisti e aziende ad entrare nel settore. Come advisor, Amelia è anche coinvolta in progetti sul metaverso come The Nemesis e OVER.
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