Gli ETH appartenenti ai miner sono ai minimi da due anni, così come quelli sugli exchange, ed il prezzo di Ethereum sale.
Lo rivela Santiment su Twitter che spiega come ieri, nonostante fosse domenica con volumi di scambio ridotti, il prezzo di ETH sia riuscito a sfondare il muro dei 700$.
🥳 On what is normally the slowest trading day of the week, #Ethereum cracked $700 on a great #altcoin Sunday for the first time since May 19, 2018. $ETH miners balances are at a 2-year low & supply on exchanges at a 1.5-year low. Both great validators. https://t.co/IJz54tjP0Q pic.twitter.com/5xQMAyz83j
— Santiment (@santimentfeed) December 28, 2020
Era da maggio 2018 che il prezzo di Ethereum stava sotto questa soglia, pertanto la crescita di ieri potrebbe risultare un passaggio storico per ETH.
Il massimo storico è ancora lontano, perché il 13 gennaio sempre del 2018 arrivò a sfiorare i 1.500$, ma basti pensare che ad inizio novembre era ancora sotto i 400$ per capire che si tratta di un trend che per certi versi sta seguendo quello di bitcoin.
Anzi, ad inizio anno ETH valeva 130$, pertanto in dodici mesi è cresciuto del 440%.
Limitandosi proprio a quello che è successo in questi ultimi due mesi, Santiment fa notare che due metriche stanno facendo registrare i picchi minimi da diversi mesi a questa parte.
Innanzitutto la percentuale complessiva di ETH che risultano depositati sugli exchange.
Addirittura fino a luglio questa superava il 25%, significando che più di un quarto di tutti i token ETH esistenti erano conservati su exchange.
Visto che i token conservati sugli exchange servono soprattutto per essere venduti, questo significava che molti erano pronti a venderli.
Tuttavia a partire dalla seconda metà di agosto questa percentuale ha iniziato a scendere rapidamente, fino a raggiungere il 23% ad inizio novembre.
Ora questa percentuale è ulteriormente scesa, fino a toccare i valori minimi degli ultimi 18 mesi.
Ethereum dei miner ai minimi
Un’altra metrica ha toccato i picchi minimi, ovvero quella degli ETH in possesso dei miner.
Fino a metà luglio erano 1,17 milioni, su un totale di circa 114 milioni di token ETH esistenti al mondo, ma proprio dalla seconda metà di luglio hanno iniziato a calare rapidamente, scendendo ad 1,04 a fine novembre. In seguito sono scesi ancora, toccando il valore più basso degli ultimi due anni.
Il fatto è che i miner tendono a vendere ETH per finanziare la costosa attività di mining, pertanto una riduzione di questa metrica riduce anche di fatto la pressione di vendita sui mercati.
Pertanto sembra proprio che l’offerta di ETH sui mercati crypto si sia ridotta negli ultimi mesi, ed in particolare negli ultimi giorni, tanto da consentire una rapida risalita del prezzo fino a sfondare la quota psicologica dei 700$.