Nonostante l’andamento altalenante, la settimana si avvia a concludersi positivamente, con Bitcoin che va a testare la trendline dei 47.000 dollari.

Dopo lo schiaffone dell’ultima settimana di febbraio il settore delle criptovalute reagisce a differenza dei mercati azionari, così come l’oro, che continuano ad essere influenzati dall’aumento dei tassi di interesse dei bond americani.
I mercati rimangono turbati dopo le parole di giovedì sera del presidente della Fed Jerome Powell. Si prospettano dei mesi dominati dall’incertezza. Il pugno duro della banca centrale statunitense non rasserena i mercati che anzi aumentano il nervosismo dopo le parole di Powell.
Bitcoin e la maggior parte delle altcoin, al contrario, pur scontando nel breve una debolezza dovuta più al rafforzamento del dollaro statunitense, riesconono a rimanere sopra le soglie di pericolo.
Scorrendo la classifica settimanale, il saldo è positivo per tutte le prime 20 a maggiore capitalizzazione. La palma del miglior rialzo è di Uniswap (UNI) che sale di oltre il 20%. Dopo molto tempo nelle retrovie torna a farsi rivedere IOTA, che sale anch’essa di oltre il 20%.
I volumi rimangono nella media di scambi degli ultimi due mesi anche se in contrazione dai record raggiunti l’ultima settimana di febbraio.
Bitcoin difende con i denti la soglia del 60% della dominance con Ethereum che non riesce a riportarsi sopra il 12%, tensioni che continuano su Ethereum anche per il prezzo del gas che non scende.
Il TVL della DeFi torna sotto i 39 miliardi di dollari, un passo indietro causato dall’arretramento dei prezzi. Nonostante la discesa del valore, gli utenti continuano a bloccare ETH nei progetti di finanza decentralizzata, tanto che salgono a 8,8 milioni di pezzi, il picco più alto degli ultimi 4 mesi.
Maker mantiene la leadership, seguono altri due progetti di prestiti e finanziamento, Compound e Aave, entrambi con poco meno di 5 miliardi di dollari bloccati.

Bitcoin (BTC), trendline da monitorare
Il Bitcoin dopo aver messo la testa sopra i 52.000 dollari ed aver sbattuto contro questa resistenza, vede i prezzi tornare a testare la trendline dinamica che accompagna il rialzo dalla fine di gennaio.
Trendline che passa in area 47.000 dollari, questo il livello da monitorare durante i prossimi due giorni del fine settimana.
Una eventuale rottura potrebbe riportare i prezzi a testare il supporto dei 43.000 dollari, livello testato durante il precedente fine settimana.
Tecnicamente i prezzi del Bitcoin rimangono nella parte conclusiva del ciclo bimestrale iniziato alla fine di gennaio e che si dovrebbe concludere nella seconda parte di marzo. Per questo motivo è necessario non anticipare i tempi.

Ethereum (ETH)
Per Ethereum il rimbalzo che ha caratterizzato il movimento sino alla giornata di mercoledì non ha trovato le conferme da parte dei volumi che hanno nuovamente contribuito a respingere i prezzi in area 1.500 dollari. Anche per Ethereum la struttura del ciclo a tre mesi iniziato alla fine di dicembre vede la conclusione realizzarsi entro la fine del mese. È necessario per Ethereum nei prossimi giorni del fine settimana non spingersi sotti i 1.300 dollari.
Una rottura potrebbe proiettare i prezzi a testare i 1.000 dollari nei giorni. Mentre invece al rialzo una tenuta del supporto dei 1.300 dollari oppure una risalita sopra i 1.650 dollari fornirebbero dei segnali di consolidamento