Elon Musk ha ripreso a twittare su Dogecoin. Questa volta però ha fatto di più: ha auspicato che Dogecoin sia presto listata su Coinbase.
Coinbase infatti è uno degli exchange più conosciuti ed utilizzati. Tuttavia, lista ben poche criptovalute se paragonato per esempio a Binance. Dogecoin non è tra le criptovalute attualmente presenti.
Per questo, alla domanda di un utente che chiedeva se Coinbase (utilizzata da Tesla per l’acquisto di 1,5 miliardi di dollari in Bitcoin) dovesse listare Dogecoin per facilitare l’accesso degli utenti a DOGE, Musk ha risposto senza esitazioni:
“Yes!”
Hi Elon, I saw a report that Coinbase was used for the Tesla BTC purchase (nice entry btw)
Do you think Coinbase should enable Dogecoin on their platform? It would enable many folks to easily access DOGE
— 💸💸💸 (@itsALLrisky) March 12, 2021
Tuttavia al momento Dogecoin non è ancora nel paniere offerto da Coinbase. Dalla piattaforma mancano commenti ufficiali che possano far pensare che un listing sia vicino.
Elon Musk fa salire Dogecoin e non solo
Intanto, sulla scia dei tweet di Elon Musk, Dogecoin nel weekend si è di nuovo impennata di prezzo, arrivando a 6 centesimi di dollaro.
Oggi è in ritracciamento, come tutto il mercato, e accusa una perdita del 6,7%.
Ma Elon Musk è riuscito a far salire vertiginosamente anche un’altra sconosciuta criptovalute: Shiba Inu (SHIB).
Si tratta infatti di una criptovaluta disponibile solo su pochissimi exchange decentralizzati, tra cui Uniswap e 0x Protocol. Lanciata recentemente, vale 0,00000009 dollari, ma è cresciuta del 300% solo perché Elon Musk in un suo tweet ha scritto di voler prendere uno Shiba Inu.
Qualcuno avrà pensato che fosse questa strana criptovaluta, ma probabilmente il CEO di Tesla si riferiva al cane simbolo di Dogecoin, uno Shiba Inu, appunto.
È chiaro ormai che le parole di Elon Musk hanno il potere di smuovere i mercati. Anche quando aveva lanciato Marscoin, la criptovaluta con cui immagina che potrebbe funzionare l’economia di Marte, la Marscoin esistente, ma non legata a Musk, è salita di prezzo.
Tuttavia l’effetto delle dichiarazioni di Musk si fa sentire soprattutto su Bitcoin. Tra i motivi che hanno innescato il rally di febbraio che ha portato al precedente record di 58.000 dollari, c’è stato anche l’acquisto di Bitcoin da parte di Tesla. Il rischio è che basti una minima retromarcia da parte dello stesso Musk a provocare anche dei crolli rapidi come le salite.