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Bitcoin, prima di criticarlo bisognerebbe studiarlo

Bitcoin vola e ha da poco superato i 60mila dollari. Da quando è stato inventato, circa 10 anni fa, sta avendo una performance annua media di oltre il 200%.

Eppure nei giudizi dei media è quasi sempre descritto in maniera negativa, come qualcosa da cui è meglio stare alla larga. Il Corriere del Ticino di recente ha scritto che i regolatori devono intervenire per riportare a miti consigli questa mania. 

Spesso si sente anche ripetere che è la classica bolla pronta a scoppiare da un momento all’altro. Una bolla che intanto sta durando da diversi anni e in cui sempre più istituzionali stanno investendo in modo massiccio, compreso il guru della finanza Elon Musk, non certo uno che butta via i soldi.

Io ho un canale YouTube che parla di crypto e vengo contattato spesso da persone nuove che vogliono sapere dove comprarle, come custodirle, su quali exchange operare, che tassi di interesse offrono e quali corsi seguire. Sulla carta stampata si reperiscono ancora troppe poche informazioni, online ce ne sono molte ma spesso sono confuse. 

Per chi usa le dApp su Tron, gli smart contracts su Ethereum o la Defi su Binance Smart Chain, attualmente è ancora il far west. È altresì vero che la blockchain è ancora poco regolamentata e purtroppo girano molti truffatori che sfruttano il nome di Bitcoin. 

D’altronde anche col denaro contante nella storia si è assistito a fenomeni analoghi e tuttora avvengono numerosi riciclaggi e truffe, così come i tentativi di contraffare l’oro. Non per questo abbiamo perso fiducia nella banconota o nell’oro fisico.

Studiare Bitcoin per offrire un buon servizio

I media farebbero un gran servizio alla comunità se la aiutassero a districarsi tra le nuove opportunità e rischi che offre oggi questo settore. Ad esempio si sente spesso dire che è meglio stare alla lontana dal mondo crypto per la sua volatilità. Eppure attualmente esistono varie piattaforme che offrono le possibilità di mettere a reddito con tassi fino al 20% annuo le stablecoin, cioè monete il cui valore resta ancorato a quello del dollaro e quindi stabile. Opportunità queste che non esistono nella finanza tradizionale e che meriterebbero di essere fatte conoscere al grande pubblico.

A chi ancora non avesse capito il motivo per cui è stato concepito il Bitcoin, consiglio di studiarlo perché siamo di fronte a una rivoluzione epocale. Ossia, in sintesi, sottrarre il controllo monetario dalle mani di pochi, le banche centrali, per renderlo decentralizzato. Perché continuando a stampare banconote a piacimento e decidendo allo stesso tempo chi salvare dalle crisi (spesso solo i grandi manager, come nel 2008), la conseguenza è stata quella di svalutare negli anni sempre più la moneta tradizionale e impoverire la popolazione. 

Come dice Ray Dalio, il fondatore di uno dei più grandi hedge fund mondiali, chi pensa che il sistema monetario attuale possa durare ancora a lungo, non ha ancora capito bene come funziona il denaro.

Autore

Wildcarder

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