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Le azioni di Gamestop hanno reso la finanza un meme

Le azioni di Gamestop sono diventate un caso di studio. Se ne è occupata l’università di Georgetown in un convegno dal titolo “Power to the Players? Free Speech and Finance on Wall Street and Main Street” che si è tenuto lo scorso 15 marzo.

È bene ricordare perché Gamestop ha shockato il mondo dei mercati azionari. L’azienda era in forte crisi, incapace di reagire davanti alla svolta tecnologica e all’avvento del digitale. Alcuni hedge fund erano pronti a vendere allo scoperto le azioni di GME, una mossa notata da un gruppo di investitori retail che si ritrovavano su un forum di Reddit, WallStreetBets. Sono stati loro a decidere di acquistare in massa le azioni di GameStop, innescando quello che si definisce uno short squeeze. Morale: il prezzo è cresciuto in modo spropositato e gli hedge fund in poche ore hanno accumulato perdite da miliardi di dollari perché stavano vendendo azioni che non avevano e che nel frattempo erano di molto aumentate di valore. 

La vicenda è finita addirittura al congresso degli Stati Uniti, dove sarà ascoltato anche il CEO di Robinhood, l’app maggiormente usata dai giovani investitori retail degli Stati Uniti, accusata di aver reso il trading quasi un gioco.

Azioni Gamestop, gli insegnamenti per il mercato

Le conseguenze e gli insegnamenti della vicenda sono stati discussi nel panel alla Georgetown University.

Felix Salmon, chief financial correspondent di Axios ha paragonato la vicenda ad un meme: 

“Le folle di WallStreetBets su Reddit hanno iniziato a coalizzarsi intorno a GameStop e hanno capito che era pesantemente sottovalutato e che se avessero continuato a comprarlo con tutti i loro assegni di stimolo, allora sarebbe salito. Questo è il nuovo gioco. Si chiama giocare ai titoli meme sul mercato azionario”. 

Tutta la vicenda infatti è sembrata una gigantesca burla, un meme di quelli che fanno ridere il web, un comportamento per imitazione di grossi investitori. Solo che proprio i grossi investitori sono finiti sotto scacco. 

Perché per assurdo su WallStreetBets si ritrovavano quei giovani messi in crisi dalla pandemia, che magari hanno scelto di utilizzare gli aiuti economici ricevuti per investirli sul mercato finanziario, tramite una comune app da scaricare sul cellulare. 

Ma secondo gli ospiti del panel, sarebbe esagerato dire che i ragazzi di WallStreetBets hanno manipolato il mercato. 

Jennifer Schulp, direttore degli studi sulla regolamentazione finanziaria al Cato Institute ha spiegato:

“È diventato parte dell’opinione pubblica il fatto che ci sia stata un po’ di ribellione del ragazzo piccolo contro il ragazzo grande”.

L’obiettivo dei ragazzi di WallStreetBets è stato quello di andare contro gli hedge fund che stavano shortando GME. Ma, ha spiegato James Angel, professore associato alla McDonough School of Business:

“Un titolo sopravvalutato non è amico di nessuno. I venditori allo scoperto stanno in realtà facendo un favore a tutti, impedendo altre valutazioni errate”. 

Tutto questo è stato possibile grazie ad un cambiamento anche degli operatori dei mercati azionari. Nota infatti Jennifer Schulp che nell’ultimo anno sono aumentati gli investitori retail, ma sono anche più giovani, gente comune insomma. 

È in questo senso che si può dire che il caso Gamestop ha reso il mercato azionario più democratico, dimostrando ai grossi investitori che c’è una fetta di persone che per quanto inesperta e con pochi capitali, non è da sottovalutare.  

Eleonora Spagnolo
Eleonora Spagnolo
Giornalista con la passione per il web e il mondo digitale. È laureata con lode in Editoria multimediale all’Università La Sapienza di Roma e ha frequentato un master in Web e Social Media Marketing.
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