Il celebre miliardario americano Ken Moelis, fondatore della banca d’investimento Moelis & Company, ha paragonato l’atteggiamento degli utenti crypto di oggi come la corsa all’oro nel 1848.
How does @Moelis approach crypto? "It's a big market – there's a lot of capital in that market. It's like the gold rush of 1848, I believe our business is selling the picks and the shovels and to just watch the space and continue to learn." Ken Moelis #BloombergDeals pic.twitter.com/bsZ3Aw1t58
— Bloomberg Live (@BloombergLive) June 8, 2021
“Come Moelis si avvicina alle criptovalute? “È un grande mercato – c’è un sacco di capitale in quel mercato. È come la corsa all’oro del 1848, credo che il nostro business sia vendere i picconi e le pale e semplicemente guardare lo spazio e continuare a imparare”. Ken Moelis in BloombergDeals”
Nell’intervista di Bloomberg, Moelis ha condiviso i suoi pensieri sul futuro delle crypto e, sulla domanda di interesse personale, ha lasciato intendere come segue:
“Sicuramente dal punto di vista del business, siamo concentrati ad avere competenze”.
Al contrario di altri nomi celebri del settore, come Warren Buffet che, seppur dichiarando di essere fuori dal mondo blockchain, ha investito in banche digitali che offrono ETF di Bitcoin, Moelis sembra rimanere con i piedi per terra ma confermando personalmente l’interesse del settore.
Infatti, il miliardario americano ha poi aggiunto che, onorando la sua missione di voler fornire ai propri clienti tutti gli strumenti necessari di cui hanno bisogno, il continuo aumento della domanda crypto potrebbe richiedere l’aggiunta di qualche nuovo servizio dedicato alle criptovalute.
“Dobbiamo sapere cosa vogliono le persone, di quali strumenti hanno bisogno per avere successo”.
Crypto vs Oro: qual è il trend secondo i nomi celebri del fintech
Gli asset digitali continuano a prendere piede al punto che i nomi celebri del fintech, come Moelis, non possono che non esprimersi al riguardo.
Proprio per il principio di scarsità che contraddistingue lo stesso Bitcoin, il paragone tra il mondo crypto con il metallo prezioso, l’oro, continua a essere un argomento di tendenza nel fintech.
Ad inizio di questo mese, infatti, Mark Cuban, imprenditore e presidente della squadra di basket dei Dallas Mavericks, aveva affermato di essere un early investor in crypto, con un portafoglio composto da 60% in Bitcoin, 30% in Ethereum e 10% altre crypto.
Secondo Cuban, “l’oro e BTC sono entrambe religioni finanziarie”, anche se in fondo ha poi esaltato i pregi della regina delle crypto.
Crypto succeeds when it's a more productive implementation of it's competition. BTC/Gold are both financial religions. BTC is easy to trade/store/create with no delivery issues. BTC also enables transfer of value locally and globally . Gold is a hassle. Just look at Ft Knox
— Mark Cuban (@mcuban) May 2, 2021
“Una crypto ha successo quando è un’implementazione più produttiva della sua concorrenza. BTC/Oro sono entrambe religioni finanziarie. BTC è facile da scambiare/conservare/creare senza problemi di consegna. BTC permette anche il trasferimento di valore a livello locale e globale. L’oro è una seccatura. Basta guardare a Ft Knox”
Mentre, sempre a inizio di questo mese, Jeff Currie, l’Head of Commodities Research di Goldman Sachs, aveva invece paragonato Bitcoin e le crypto come un’alternativa al rame, piuttosto che all’oro.
Nello specifico, Currie aveva affermato:
“Se si guarda alla correlazione tra bitcoin e rame, o tra la misura della propensione al rischio e bitcoin, con 10 anni di storia di trading su bitcoin, BTC è sicuramente un asset rischioso.”