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USA: una nuova tassa sulle criptovalute?

Il Senato USA ipotizza di raccogliere 28 miliardi di dollari grazie ad una tassa sulle criptovalute

Ieri infatti è stato discusso al Senato un disegno di legge bipartisan per finanziare nuove infrastrutture. 

Tale disegno di legge prevede di spendere mille miliardi di dollari per finanziare un piano di costruzione di nuove infrastrutture, per rilanciare l’economia dopo la crisi dovuta alla pandemia. 

Si tratta ancora solamente di un disegno di legge, in corso di dibattito, ma trovare tutti i fondi non è affatto semplice. Per questo motivo si stanno ipotizzando nuovi modi, e nuove tasse, per cercare di raccoglierli. 

In un podcast trasmesso ieri è stato rivelato che all’ultimo minuto sarebbe stata aggiunta al disegno di legge una nuova tassa sulle criptovalute che mira a raccogliere 28 miliardi di dollari, imponendo nuovi requisiti di segnalazione per un’ampia fascia di intermediari crypto.

Infatti secondo quanto riportato su una bozza del disegno di legge, qualsiasi broker che trasferirà asset digitali dovrà presentare una dichiarazione sulla base di un regime modificato di segnalazione delle informazioni. La bozza include nella definizione di “broker” anche gli exchange decentralizzati ed i mercati peer-to-peer. 

Quindi non si tratterebbe di una nuova norma che introduce un nuovo regime di tassazione, ma di una stretta per fare applicare quello corrente a chiunque operi con criptovalute. 

Tuttavia è lecito sollevare almeno un paio di grossi dubbi su questa iniziativa. 

Il primo riguarda l’impossibilità di fatto di far applicare una norma del genere agli exchange decentralizzati, che sono solamente protocolli installati su piattaforme decentralizzate non controllate da nessuno. È possibile che i legislatori ignorino come funzionino realmente gli exchange decentralizzati, tanto che l’ipotesi che i DEX inviino segnalazioni pare tanto assurda quanto bislacca. 

Il secondo riguarda l’ammontare di 28 miliardi di dollari che sperano di recuperare. Ad oggi l’intero mercato crypto globale vale circa 1.500 miliardi di dollari, ed immaginare di poter incassare in questo modo una cifra pari a quasi il 2% del valore complessivo di tutte le criptovalute esistenti al mondo sembra talmente azzardato da apparire, di nuovo, assurdo. 

In altre parole è come se questa norma fosse stata scritta da qualcuno che non ha bene idea di come funzionino realmente i mercati crypto, tanto che ieri, alla pubblicazione di queste informazioni, il mercato crypto quasi non ha reagito, probabilmente perchè appaiono più come assurdità frutto di immaginazione, piuttosto che invece logiche deduzioni dovute ad analisi realistiche della realtà. 

Inoltre se da un lato sembra ragionevole e legittima l’iniziativa di obbligare gli intermediari centralizzati a segnalare eventuali guadagni sul trading crypto, è difficile immaginare che da sola possa generare la moltiplicazione degli incassi provenienti dalla tassazione delle plusvalenze.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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