Diversi mesi fa il cantante italiano Marco Castoldi, in arte Morgan, aveva deciso di intraprendere il suo viaggio nel mondo degli NFT mettendo in vendita in forma di non fungible token il brano inedito ‘Premessa delle Premesse” su Opensea.
Dopo poche ore l’asta era stata aggiudicata per un prezzo di circa 21mila dollari. Ovviamente, dopo questo primo esperimento, Morgan non si è tirato indietro e sta continuando a creare NFT.
Per questo motivo, noi di Cryptonomist lo abbiamo intervistato per capire i suoi piani nel settore della crypto arte.
Come sei venuto a conoscenza del mondo NFT?
Grazie a Clubhouse, quindi una cosa piuttosto recente. Appena ho sentito parlare degli NFT ho pensato che potesse essere declinato in vari modi. Prima di allora non avevo una familiarità con il mondo delle criptovalute. Ho iniziato direttamente con gli NFT e poi al resto. Non credo di essere ancora arrivato ad una conoscenza completa della materia perché è talmente un argomento profondo e ricco di sfaccettature e scenari per come ci si può inventare le diverse applicazioni e farci passare attraverso i diversi mezzi di comunicazione e forme d’arte. Le forme d’arte sono 7, ma se si parla di arte digitale parliamo di immagine, audio, il testo e il video e puoi combinarle un po’ come vuoi. Un NFT quindi permette di creare dei veri oggetti multimediali. Il mondo digitale permette questo, ma l’NFT permette di commercializzarli in modo nuovo; è un nuovo modo per inventarsi un mercato.
In questo senso, l’NFT mette l’artista in una posizione di potere che prima stava sfuggendogli. La mia prospettiva è quella di chi crea la materia da zero e poi si pone il problema di dove e come metterla. Tokenizzare, autenticare, è un universo interessantissimo. Quando l’ho fatto nella musica, sono stato il primo del mainstream a farlo, non so che declinazione ha avuto; non ho visto molto movimento in Italia.
Di fatto la mancanza di intermediari crea un nuovo rapporto tra artista e acquirente, immagino che questa decentralizzazione musicale ti abbia affascinato per decidere di entrare nel settore…
Mi piace quando ci sono nuovi orizzonti, nuovi territori, nuove tecnologie. Quando ero quindicenne approcciavo ai primi computer MiDi ed era una novità assoluta, c’era la programmazione musicale e scrivevi la partitura su un software. Poi è arrivato Internet e ci ha dato la possibilità di comunicare, un territorio anarchico dove c’era l’idea della comunicazione libera.
L’NFT è un ritorno a questa specie di idea vergine. Ad un certo punto, con la nascita dei social network, c’è stato un preciso modus operandi e la rete è stato diventato un organo di controllo del sistema. Ora con gli NFT potremmo ritornare di nuovo alla libertà grazie alla decentralizzazione della blockchain.
Ora bisogna riuscire a far avvicinare il pubblico a questo mercato. Lo step è quello di far prendere familiarità. La maggior parte dei miei utenti di Facebook o Instagram non sanno bene cosa sto facendo per cui si trovano in difficoltà nel momento in cui io pubblico un inedito acquistabile solo in criptovalute. Gli esperti e gli addetti a questo tipo di comunicazione devono rendere friendly.
Sei un apripista del settore in Italia, pensi che il tuo essere all’avanguardia nel mondo degli NFT aprirà la strada anche ad altri artisti?
Io mi sento sempre piu una sorta di emarginato di lusso, un reietto. Non so, c’è una distanza abissale tra me e i miei “colleghi”. E questo crea ulteriore distanza perché i miei colleghi sono invece immersi fino al collo nella centralizzazione delle major. Il mercato musicale italiano è l’ottavo nel mondo e quindi i suoi numeri li fa e il fatto che sia centralizzato è importante e se lo vogliono mantenere stretto. Le case discografiche sono delle banche di fatto.
Quindi, ho aggiunto un ulteriore tassello alla mia emarginazione!
Ci diresti i tuoi progetti futuri nel mondo blockchain? So che state creando una piattaforma per vendere NFT direttamente dal tuo sito, giusto?
Sto realizzando due progetti. Il primo è una piattaforma che includerà tutto ciò che io faccio nella mia quotidianità artistica, che è di costruzione musicale, testuale e grafica. Ho scritto negli ultimi anni un grande libro che è come tradurre la canzone in immagine, spiegarla ai bambini o chi non ci capisce niente. Questo comporta il fatto che io abbia fatto delle illustrazioni. C’è della poesia dentro, c’è musica e tutto questo che io faccio lo faccio con una libertà assoluta. Sono arrivato ad un certo punto in cui ho sentito la libertà di fare quello che volevo o nel modo in cui volevo. In questo modo sono diventato me stesso e questa situazione produce un giardino che cresce in modo naturale.
Ma come fare a rendere questo materiale disponibile? In una piattaforma dove trovi tutto ciò che io faccio ogni giorno. Il progetto si chiama Daily Online Creativity (DOC), in italiano può essere Distributore di Oggetti della Creatività. Qui ci potrai trovare tutto quello che fa Morgan, e una parte sarà in forma di NFT. Ci saranno varie forme, anche se sicuramente privilegeremo il mondo crypto.
In questa piattaforma l’artista entra in contatto con l’utente, riceve i suoi feedback diretti e mette quindi indirettamente dentro il concetto di crowdfunding perché sono progetti in divenire e di volta in volta se ne somministra una porzione vedendo la reazione degli utenti, come fare un’indagine di mercato. In questo modo puoi inserire anche roba fuori standard, senza schemi o limiti di formati o generi. Comunque sulla piattaforma ci saranno anche progetti già finiti e realizzati, messi in vendita già confezionati.