HomeBlockchainRegolamentazioneInfrastructure Bill approvato, l’impatto sulle criptovalute

Infrastructure Bill approvato, l’impatto sulle criptovalute

Il Senato degli Stati Uniti ha approvato l’Infrastructure Bill che impatta anche il settore delle criptovalute. 

Il piano da 1 trilione di dollari fortemente voluto dal presidente Joe Biden, punta a ricostruire strade e ponti e a combattere il cambiamento climatico, facendo leva sul prelievo fiscale.

Proprio sulle criptovalute si è giocata una battaglia importante che ha visto l’aula affossare l’emendamento presentato dal trio di Senatori Lummis, Toomey e Portman. 

Si prospetta ora per le criptovalute una regolamentazione più stringente soprattutto in tema fiscale.

Adesso la legge dovrà essere approvata anche alla Camera, la House of Representatives. Ma il percorso si preannuncia tutt’altro che facile

Infrastructure Bill, le reazioni delle criptovalute

Tuttavia il mercato sembra sereno. Al momento della scrittura di questo articolo Bitcoin viaggia oltre i 46.000 dollari, con un guadagno dell’1,5% sulle 24 ore.

Fa meglio Ethereum che guadagna il 2,5% e torna a 3,200 dollari. 

Altre altcoin registrano guadagni a doppia cifra: Binance Coin (BNB, +10%), XRP (+10%) e soprattutto Cardano (ADA, +20%).

È segno che il settore si sta dimostrando forte e che il cambio di regolamentazione negli Stati Uniti non sembra impensierire gli investitori. Almeno non ora. 

Del resto, come fa notare Cameron Winklevoss (Gemini), l’Infrastructure Bill non mette fuori legge le criptovalute, si limita a tassarle. E se anche questo spinge l’innovazione in altri lidi, non le rende illegali. 

Si mostra invece più preoccupato Mark Cuban. L’imprenditore proprietario dei Maverick Dallas ne ha parlato al Washington Post:

“Spegnere questo motore di crescita sarebbe l’equivalente di fermare il commercio elettronico nel 1995 perché la gente aveva paura delle frodi con le carte di credito. O regolamentare la creazione di siti web perché alcune persone inizialmente pensavano che fossero complicati e non capivano a cosa sarebbero mai arrivati”.

Per il CEO di Coinbase, Brian Armstrong, fare report fiscali è importanti, ma regole impossibili non servono al settore. Su Twitter ha scritto: 

Il nostro obiettivo qui è semplicemente la parità con la finanza tradizionale. Dovremmo garantire che i veri broker riportino le informazioni fiscali, ma ogni altro partecipante dell’ecosistema crypto (di cui ce ne sono molti, con nuovi che vengono creati tutto il tempo) non è penalizzato. C’è ancora molto lavoro da fare per assicurare che l’attuazione della nuova autorità del Tesoro non porti ad abusi, in particolare per quanto riguarda la protezione della privacy. Qualcuno che usa le criptovalute per comprare una tazza di caffè o inviare denaro alla propria famiglia non dovrebbe essere automaticamente soggetto a sorveglianza e segnalazione al governo al di là di quello che vediamo nei servizi finanziari tradizionali.

Secondo Armstrong inoltre l’intera vicenda dimostra che c’è ancora più bisogno di educazione nel settore, perché la cultura del sospetto può rivelarsi pericolosa. 

Infine, l’altro aspetto positivo sottolineato da più parti, è che il dibattito su questa legge ha mostrato la community crypto compatta ed unita. 

Come ha detto Paolo Ardoino, CTO di Tether e Bitfinex: 

È un piacere vedere la comunità crypto in piedi e lavorare per l’ultima settimana come un’unica entità per proteggere ciò che è stato costruito in tanti anni. È il nostro futuro.

Soprattutto grazie ai molti che hanno usato direttamente le loro conoscenze/influenza/connessioni per aiutare in questa faccenda.

Di questa unità ci sarà bisogno anche in futuro per proteggere il settore da distorsioni regolamentative.

Eleonora Spagnolo
Eleonora Spagnolo
Giornalista con la passione per il web e il mondo digitale. È laureata con lode in Editoria multimediale all’Università La Sapienza di Roma e ha frequentato un master in Web e Social Media Marketing.
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