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Bitcoin: boom dell’adozione di SegWit

Grazie all’implementazione su Blockchain.com, da giugno si è verificato un vero e proprio record

Da qualche mese a questa parte si è registrato un vero e proprio boom nell’adozione di SegWit su Bitcoin. Segregated Witness, ovvero SegWit, è una novità introdotta nel 2017 che consente di creare transazioni in bitcoin più leggere (in kB), e quindi più economiche. 

Una nuova impennata degli indirizzi SegWit su Bitcoin

Il grafico dell’adozione di SegWit mostra che, dopo il boom iniziale del 2017, ci fu un arresto della sua diffusione, seguito da una nuova impennata a marzo del 2018. 

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L’adozione di Segwit (fonte: Bitcoin Visuals)

Tuttavia, il numero di transazioni giornaliere che utilizzavano wallet SegWit cresceva lentamente, tanto che addirittura dopo marzo 2020 iniziò a scendere, nonostante una nuova impennata degli indirizzi SegWit a settembre 2019. 

La svolta è arrivata a partire da marzo, con un nuovo grande boom di indirizzi SegWit creati, e soprattutto nuovi massimi storici per quanto riguarda il numero di transazioni che utilizzano questa versione più avanzata del protocollo Bitcoin. 

In particolare, nel mese di agosto appena concluso si è verificato il picco massimo di sempre di transazioni totali che hanno utilizzato SegWit, contemporaneamente al raggiungimento del numero più elevato di attivazioni di nuovi indirizzi SegWit. 

In altre parole sembra che dopo il crash del prezzo di bitcoin di maggio si sia innescata una specie di corsa a creare ed utilizzare indirizzi SegWit, al posto dei vecchi indirizzi Bitcoin che risultano essere più costosi. 

E’ decisamente aumentato anche l’utilizzo di Lightning Network, ovvero il secondo layer di Bitcoin che consente transazioni pressoché immediate, ed a costi irrisori, senza la necessità di doverle registrare sulla blockchain di Bitcoin, lenta e costosa. 

Ormai quasi l’80% di tutte le transazioni registrate sulla blockchain di Bitcoin ogni giorno sono di tipo SegWit, ovvero il 40% in più rispetto a maggio e quasi il doppio rispetto alla fine dell’anno scorso. 

Se al posto delle transazioni registrate sulla blockchain di Bitcoin giorno per giorno si andassero ad analizzare i BTC totali custoditi sugli indirizzi nei vari formati, si scoprirebbe che ancora oggi la stragrande maggioranza dei BTC sono custoditi su indirizzi tradizionali, ovvero legacy. 

Due fattori da non trascurare per la sicurezza

Bisogna però tenere presente due fattori decisamente determinanti ed importanti che causano questa distopia. 

Da un lato tra gli indirizzi legacy si annoverano anche molti indirizzi in cui vengono custoditi BTC ormai persi, quindi fermi ed inutilizzabili, a causa della perdita delle chiavi private relative a quegli stessi indirizzi, o ad esempio alla morte del loro proprietario.  

Dei quasi 11,8 milioni di BTC che risultano ancora custoditi su indirizzi legacy forse un terzo vanno considerati inamovibili da lì perchè inutilizzabili a causa dello smarrimento della chiave privata assolutamente necessaria per poterli muovere. 

Inoltre ci sono ancora molti BTC che vengono semplicemente custoditi sul lungo periodo dai loro proprietari che non intendono utilizzarli, ma solo conservarli sul lungo termine come una forma di risparmio. 

Bisogna anche aggiungere che spesso i BTC che vengono spostati con transazioni che vengono registrate sulla blockchain sono più o meno sempre gli stessi, ovvero da possessori di BTC che sono soliti utilizzarli e movimentarli.

Costoro molto probabilmente preferiscono utilizzare indirizzi SegWit, che consentono di risparmiare un po’ sulle fee, pertanto è più che logico che chi effettua più transazioni onchain preferisca utilizzare indirizzi SegWit. Per gli altri questa esigenza potrebbe facilmente risultare meno sentita. 

Da notare che il boom di giugno di quest’anno segue l’adozione di SegWit da parte di Blockchain.com, ovvero uno dei principali servizi al mondo per quanto riguarda l’utilizzo e lo scambio di bitcoin. 

Questo dimostra che sono ancora molti coloro che si affidano a piattaforme custodian per effettuare le loro transazioni in bitcoin, nonostante invece sia stato creato anche appositamente per consentire ai possessori di BTC di poter eliminare qualsiasi intermediario, o custode terzo, del proprio denaro

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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