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Fidelity chiede alla Sec di approvare il suo Etf in Bitcoin

Nei giorni scorsi la società di investimento con sede a Boston, Fidelity, ha incontrato esponenti della Sec per chiedere che venga approvato il proprio ETF in Bitcoin

Fidelity alla SEC: tempi maturi per un ETF su Bitcoin

All’incontro che si è svolto virtualmente, hanno partecipato il presidente della società, Tom Jessop ed altri top manager di Fidelity. La società finanziaria, infatti, sostiene che il mercato della criptovalute sia abbastanza maturo ormai per supportare un simile strumento finanziario.

La società, infatti, a marzo aveva presentato all’ente regolatore un ETF in Bitcoin, denominato Wise Origin Bitcoin Trust che avrebbe replicato l’andamento dei prezzi di Bitcoin sul mercato, negoziabile sul Cboe Global Markets. 

Secondo i top manager della società, come avrebbero riferito anche alla Sec durante il loro incontro, il prodotto avrebbe già ricevuto moltissime richieste dai propri principali.

Nello specifico Fidelity avrebbe citato un proprio recentissimo studio, “The institutional investor digital assets study”, dal quale si evincerebbe come gli asset digitali stiano riscuotendo sempre maggiore appeal anche sugli investitori istituzionali. 

A quanto si apprende da alcune fonti la risposta della Sec sarebbe stata interlocutoria, stante anche il nuovo corso del presidente della Sec Gary Gensler tutt’altro che favorevole alle valute digitali e allo sviluppo di nuovi strumenti finanziari, anche se avrebbe fatto un timida apertura proprio verso gli Etf che scommettono sui future.

Fidelity ha incontrato la SEC

Cosa sono gli Etf e come possono adattarsi alle criptovalute

Ma Fidelity non è l’unica istituzione finanziaria ad aver presentato alla Sec un proprio fondo Etf sulle valute digitali. Attualmente sarebbero oltre venti gli ETF sotto esame dall’ente regolatorio di Wall Street tra i quali Galaxy digital, Van Eck e Valkyrie Investments. 

Ai primi di settembre Galaxy Digital ha presentato proprio un etf sul future del bitcoin, sperando così di uscire dall’impasse a cui sono sottoposti da mesi i tradizionali Etf che investono direttamente sul sottostante, diminuendo così il rischio per l’investitore.

Gli ETF (Exchange-Traded Fund) sono un relativamente giovane strumento finanziario, che in pratica rappresentano una quota di un fondo indice che replica esattamente l’andamento di un determinato paniere di beni, titoli azionari ed obbligazionari o indici azionari. 

Gli ETF hanno subito conquistato il favore del pubblico per la loro relativa sicurezza e facilità ad investire su ogni strumento anche senza avere grosse disponibilità di denaro. Ed è proprio per questa caratteristica che gli Etf si adattano molto bene all’investimento in criptovalute, strumenti considerati ancora ad alta volatilità e forte rischiosità e il cui acquisto non è proprio semplicissimo per chi non ha una certa dimestichezza con la tecnologia. Secondo molti esperti questo sistema sarebbe il migliore per allargare l’interesse e il mercato delle criptovalute, perché si aprirebbe definitivamente al grande pubblico degli investitori.

L’approvazione di ETF In Usa potrebbe precludere ad un nuovo rally del Bitcoin

Molti operatori ed esperti di crypto sono sicuri che l’arrivo di nuovi strumenti finanziari come appunto gli Etf sul mercato delle criptovalute, potrebbero rappresentare un possibile volano per un nuovo robusto rally di Bitcoin e di tutte le principali criptovalute. 

Uno di questi è certamente Matt Blom, Global Head of Sales Trading presso l’exchange con base a Singapore, quotato al Nasdaq, EQONEX, che ha accolto molto favorevolmente la notizia dell’incontro tra Fidelity e la Sec.

“La notizia che Fidelity si è seduta per un incontro privato con la SEC e ha chiesto “Quando avremo un ETF?” Quando, appunto. È probabile che l’arrivo di un ETF statunitense avvii un altro forte rally per BTC. La riluttanza della SEC a dare un netto no sembra indicare che potremmo non dover aspettare troppo a lungo prima che una nuova ondata di capitale entri.”

In effetti se fossero approvati dalla Sec, gli ETF sulle criptovalute molti investitori istituzionali, come i grandi fondi pensione USA, che per loro statuto possono investire solo in determinate categorie di asset, potrebbero entrare in questo modo nel mercato delle crypto. Molti investitori istituzionali nel reddito fiss , a causa dei bassi rendimenti, poi potrebbero spostare parte dei loro fondi proprio su strumenti più redditizi, come appunto quello sulle criptovalute. 

Ma c’è chi invece come JP Morgan, sostiene che una approvazione degli ETF in Bitcoin nel breve tempo sarebbe negativo per le quotazioni di Bitcoin che potrebbero crollare. Molti uscirebbero dal più grande fondo istituzionale che investe in Bitcoin, il Grayscale Bitcoin Trust. Ma si tratterebbe di una correzione di breve durata, perché poi anche secondo gli analisti della banca d’affari americana, le quotazioni di Bitcoin potrebbero riprendere la loro corsa al rialzo.

Vincenzo Cacioppoli
Vincenzo Cacioppoli
Vincenzo è genovese di nascita ma milanese di adozione. E' laureato in scienze politiche. E' un giornalista, blogger, scrittore, esperto di marketing e digital advertising. Dopo una lunga esperienza nel marketing tradizionale, comincia attività con il web e il digital advertising nel 2011 fondando una società Le enfants. Da sempre appassionato di web e innovazione, nel 2018 approfondisce le tematiche legate alla blockchain e alle criptovalute. Trader indipendente in criptovalute dal marzo 2018, collabora con aziende del settore come content marketing specialist. Nel suo blog. mediateccando.blogspot.com, da tempo si occupa soprattutto di blockchain, che considera come la più grande innovazione tecnologia dopo Internet. A novembre è prevista l'uscita del suo primo libro sulla blockchain e il fintech.
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