Da 10 giorni Bitcoin è valuta a corso legale in El Salvador, ma la sua adozione da parte del presidente Nayib Bukele non trova tutti d’accordo.
Summary
Una scelta divisiva
Accanto agli entusiasti della comunità crypto che vivono questo come un esperimento (magari da ripetere su larga scala in un paese più grande), in tanti temono che questa scelta abbia dei risvolti negativi, per non dire dannosi.
In realtà, da una parte della popolazione locale, l’adozione di Bitcoin è stata vista come una prova dell’atteggiamento autoritario del presidente Bukele. Eletto nel 2019, i media mainstream si riferiscono a lui dandogli il poco lusinghiero appellativo di populista.
Che sia un presidente divisivo, lo dimostrano le proteste pacifiche andate in scena nelle passate settimane, e quelle di questi giorni.
Nella giornata di mercoledì infatti, ci sono state violente proteste con migliaia in piazza a manifestare il loro dissenso contro il governo.
La protesta è sfociata anche in atti violenti, che hanno visto tra le “vittime” uno dei “Chivo point” dove trovano spazio gli ATM per Bitcoin di Chivo, l’app nazionale che funge da wallet.
Uno di questi è stato dato alle fiamme.
Tuvieron hasta el descaro de quemar una bandera de El Salvador 🤦♂️ pic.twitter.com/WY9Tcts2Da
— CINCO 🇸🇻 (@cinco_zavala) September 15, 2021
Il presidente Bukele ha commentato con sarcasmo, sebbene si parli di infiltrati tra i manifestanti, le immagini lasciano pensare ad un episodio in qualche modo organizzato o quantomeno tollerato.
I problemi di Chivo
I primi giorni di Bitcoin come moneta legale in El Salvador sono stati contrassegnati da problemi tecnici, oltre che da proteste.
Sembrerebbe infatti che i numerosi download dell’app Chivo abbiano mandato in tilt i sistemi. Questo ha fatto in modo che anche gli ATM siano stati fuori uso.
Secondo la gran parte della stampa internazionale il record di download non deve far pensare al successo di Bitcoin, quando all’opportunità di avere i 30 dollari compresi.

Le conseguenze dell’adozione di Bitcoin da parte di El Salvador
Indipendentemente da questi episodi, l’adozione di Bitcoin da parte dello stato centroamericano ha sollevato numerose questioni.
Avere Bitcoin come moneta legale implica utilizzarlo in tutto e per tutto per ogni funzione. Ora, qualcuno ha provato ad immaginare un mutuo in Bitcoin.
- Quale tasso di interesse andrebbe applicato?
- E vista la sua volatilità, come può essere restituito?
- E se tra 10-20 anni Bitcoin non esistesse più, che ne sarebbe di quel mutuo?
Non si vedono ragioni per cui tra 10.20 anni Bitcoin debba sparire. Anzi al contrario, le attuali condizioni tra cui il prezzo e l’interesse di governi e istituzioni, fanno pensare che BTC sia qui per restare.
C’è una questione però ben più importante. Secondo il presidente Bukele, con l’adozione di Bitcoin, le rimesse (su cui si regge l’economia) permetterebbero di risparmiare 400 milioni di dollari l’anno, che altrimenti sarebbero stati spesi in commissioni.
E tanto basta per giustificare la legge. Il percorso non sarà senza intoppi, come ammette lo stesso presidente:
“Ci siamo posti una sfida troppo alta (lanciare tutto in 3 mesi) e abbiamo fatto degli errori, ma li stiamo correggendo e centinaia di migliaia di salvadoregni possono già usare il loro Chivowallet senza problemi. Presto tutti coloro che lo desiderano potranno godere dei suoi benefici”.
Non resta che vedere se quello di El Salvador resterà un caso isolato. Ma altri paesi sarebbero già pronti a seguirlo.