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Elon Musk: impossibile distruggere le criptovalute

Cosa devono fare i governi con le criptovalute? Nulla! Questo è il pensiero di Elon Musk espresso durante un’intervista andata in scena alla Code Conference di Beverly Hills in California. 

Elon Musk: la Cina non ama le criptovalute

L’intervista di Elon Musk a Kara Swisher è partita proprio dal tema criptovalute. 

Per il CEO di Tesla cryptocurrency è la sua parola di sicurezza. 

È stato inevitabile parlare della svolta autoritaria in Cina, dove sono state vietate tutte le attività inerenti le crypto. Musk ha commentato sostenendo che è chiaro che la Cina non ama le criptovalute. 

Il suo ragionamento è il seguente:

“La criptovalute sono fondamentalmente volta a ridurre il potere del governo cinese, e a loro non piace” 

Un’altra ipotesi che per il CEO di Tesla può giustificare l’atteggiamento della Cina nei riguardi delle criptovalute, è da ricollegarsi alle risorse energetiche che queste consumano. 

“I governo non possono distruggere le criptovalute”

Nonostante i divieti sempre più stringenti in Cina e le attenzioni crescenti negli Stati Uniti, secondo il CEO di Tesla i governi non possono fare nulla contro le criptovalute: è impossibile distruggerle.

Alla Code Conference, Elon Musk ha dichiarato in proposito: 

“È impossibile distruggere le criptovalute”.

Ma i governi hanno il potere di rallentare il loro lo sviluppo, ha sottolineato.

Ma allora cosa dovrebbero fare i governi con le criptovalute? Niente, questo il suo pensiero: 

“Direi che non devono fare nulla”

Elon Musk ha chiuso la sua parte di intervista dedicata alla criptovalute sostenendo che non ritiene di essere un esperto, né tantomeno che le criptovalute siano il nuovo messia, nonostante le loro potenzialità.

La replica di Brian Armstrong

Alle parole di Elon Musk in fatto di regolamentazione ha voluto replicare il CEO di Coinbase Brian Armstrong. Il suo punto di vista è diverso: c’è bisogno di un intervento regolamentativo che sia sensibile e ragionevole nei confronti del settore. 

Non a caso Coinbase intende diventare consulente del governo degli Stati Uniti e sta sviluppando una bozza di quadro regolamentativo.

Elon Musk
Brian Armstrong

Perché c’è bisogno di regolamentazione

Il CEO di Coinbase proprio nelle ultime settimane si è scontrato con la SEC che ha frenato il lancio di Coinbase Lend, il nuovo servizio dell’exchange che avrebbe consentito agli utenti di ottenere interessi prestando criptovalute. Quel che lamentano da Coinbase, è che nonostante la voglia di collaborazione mostrata dal più importante exchange degli Stati Uniti, la SEC si sia stata scontrosa tanto da non fornire mai spiegazioni circa i motivi per cui sono contrari al lancio di Lend. 

La sola cosa che hanno saputo dire, è che se Coinbase avvierà comunque il servizio, la SEC agirà per vie legali. 

Chi invece è già in causa, è Ripple, che da dicembre è coinvolta in uno scontro legale con la SEC. L’autorità USA sostiene che Brand Garlinghouse e i vertici di Ripple abbiano venduto XRP come security, senza le dovute licenze. Il tema qui è la natura del token, se pari a Bitcoin o ad Ethereum o se è invece una security e come tale va trattata. Al momento non c’è ipotesi di intesa tra le parti. 

Probabilmente se il quadro legislativo fosse stato più chiaro, entrambi gli episodi non sarebbero mai accaduti. Ma quello delle crypto è un settore giovane e in evoluzione. Probabilmente dovrà fare ancora molta strada prima che possa arrivare ad una sua definizione chiara anche dal punto di vista delle norme che lo regolano. 

Eleonora Spagnolo
Eleonora Spagnolo
Giornalista con la passione per il web e il mondo digitale. È laureata con lode in Editoria multimediale all’Università La Sapienza di Roma e ha frequentato un master in Web e Social Media Marketing.
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