La Banca d’Inghilterra (BoE), impegnata nello studio sulla possibilità di realizzare una valuta digitale di Stato (CBDC), ha deciso di organizzare un forum dove saranno presenti tutte le principali aziende del mondo tech, tra cui Google, Amazon, Paypal, Oracle, Ibm e Spotify.
Summary
Il forum verterà sulle valute digitali
Questo annuncio arriva in un momento molto importante per il mondo crypto e per la Gran Bretagna, alle prese con le prime difficoltà derivanti dalla Brexit.
“Il Forum aiuterà la Banca a comprendere le sfide tecnologiche della progettazione, implementazione e gestione di un CBDC”, si legge nell’annuncio.
Fra i partecipanti del forum spiccano nomi altisonanti del mondo finanziario e di quello tech, come:
– Arun Kohli, COO EMEA di Morgan Stanley;
– Paul Thwaite, CEO di NatWest Group;
– Charlotte Hogg, CEO Europa di Visa;
– Jorn Lambert, Chief Digital Officer di Mastercard;
– Paul Bances, responsabile globale per lo sviluppo di blockchain e criptovalute di PayPal;
– Diana Layfield, Presidente delle partnership EMEA per Google.
Vista la partecipazione di esponenti di spicco del mondo finanziario, tecnologico e della blockchain, la Banca d’Inghilterra vorrebbe approfittare di questa occasione per avere un quadro più definito sulla materia.
Questo forum potrebbe rappresentare un punto di svolta importante per la Banca d’Inghilterra nella realizzazione di una valuta digitale di Stato, ben altra cosa rispetto a Bitcoin, più volte criticato dal governatore della Banca centrale inglese, Andrew Bailey.
Per il governatore della BoE investitori crypto devono essere pronti a perdere tutto
La Banca d’inghilterra e in particolar modo il suo governatore Bailey sono da sempre molto critici con Bitcoin e con il mondo delle criptovalute.
A maggio Bailey aveva affermato che le criptovalute non avevano nessun valore intrinseco: “Lo dirò di nuovo molto schiettamente comprali solo se sei pronto a perdere tutti i tuoi soldi.”
Meno caustico il giudizio sulle stablecoin, il cui valore è ancorato ad una valuta fiat sottostante come dollaro euro o sterlina.

L’eterna discussione intorno alle CBDC di Stato
Sarebbero ad oggi circa 80 le banche che hanno in cantiere progetti di valute digitali di Stato. La Cina ha cominciato mesi fa un primo test su di uno yuan digitale.
L’Unione Europea ha iniziato uno studio sulla fattibilità della realizzazione di un euro digitale. Anche il Giappone sta lavorando ad una sua valuta digitale, mentre gli Stati Uniti per il momento non ritengono sia ancora il momento di pensare ad un dollare digitale di Stato.
Tutti questi progetti non hanno nulla a che fare con Bitcoin e le classiche criptovalute, ma sono molto più simili alle stablecoin.
Anzi secondo alcuni, fra cui la Banca dei regolamente internazionali, le CBDC sarebbero realizzate proprio per contrastare l’eccessiva diffusione delle criptovalute tradizionali, considerate troppo rischiose, volatili e poco regolamentate.
Proprio secondo la BoE, l’eccessiva diffusione di criptovalute sul mercato potrebbe determinare anche un rischio per le banche tradizionali, con una fuga di capitali verso asset digitali.
Le banche temono vulnerabilità della valuta tradizionale
E’ un dato di fatto che l’uso del contante stia diminuendo, a vantaggio dei pagamenti elettronici e degli investimenti in valute digitali.
Le banche centrali, con la BoE in testa, avrebbero il forte timore che i costi delle transazioni in sterline possano rendere la valuta vulnerabile alle stablecoin, che hanno costi di transizioni molto più bassi.
Ciò potrebbe minare la stabilità finanziaria in Gran Bretagna e la capacità della BoE di fissare i tassi di interesse per controllare l’inflazione. La creazione di una valuta digitale di stato dovrebbe essere lo strumento per evitare uno scenario simile.
Un recente sondaggio realizzato tra economisti, condotto dalla Chicago Booth School of Business, ha registrato che il 63% di essi è assolutamente convinto che i vantaggi di una valuta digitale della banca centrale supererebbero i rischi, mentre solo il 7% non è d’accordo.