Bank of England starebbe studiando la possibilità di emettere la propria criptovaluta nei prossimi anni. A confermare questa ipotesi il governatore Andrew Bailey.
Lo avrebbe detto durante un webinar con degli studenti:
“Stiamo esaminando la questione, se creare una valuta digitale per la Banca d’Inghilterra. Continueremo ad esaminarla, visto le ampie implicazione sulla natura dei pagamenti e della società.”
Questo è quanto riporta Bloomberg.
Il governatore avrebbe aggiunto:
“Penso che il pochi anni ci dirigeremo verso una sorta di valuta digitale”.
La Bank of England in corsa per la criptovaluta di Stato
Bank of England o Banca d’Inghilterra, è la banca centrale del Regno Unito. Attualmente è impegnata a fronteggiare la crisi da Covid-19 con una estensione del piano di quantitative easing pari a 100 miliardi di sterline.
Lo scopo non è solo arginare gli shock economici post pandemici, ma anche quelli post Brexit. Il periodo di transizione infatti finirà a dicembre 2020.
L’emissione di una CBDC (Central Bank Digital Currency) potrebbe rientrare in questi stimoli per l’economia messa a dura prova dal Coronavirus e dall’addio all’Unione Europea.
Certo è che in questa corsa la Banca d’Inghilterra rischia di rimanere indietro. La Cina infatti è già in dirittura d’arrivo, visto che il suo Yuan digitale sarebbe in fase di test.
Anche gli Stati Uniti starebbero lavorando ad un dollaro digitale. Non è da meno il Canada.
Il tema non è più un tabù neppure per l’Unione Europea, dove la BCE ha formalmente dichiarato di volersi far trovare pronta.
L’evoluzione dei pagamenti
Una CBDC sarà una valuta virtuale che poggerà su una infrastruttura blockchain ma sarà sotto il controllo della Banca Centrale del paese che la emetterà. In pratica, non sarà altro che denaro contante in forma digitale invece che cartacea.
La corsa verso la CBDC è stata in un certo senso accelerata da progetto Libra di Facebook, ma anche dalla necessità di migliorare i sistemi di pagamento seguendo l’evoluzione digitale.
Tuttavia pone almeno due grandi problemi che sono quello della privacy e della sicurezza delle transazioni.
Se queste due questioni fossero risolte non è escluso che le Central Bank Digital Currency possano trovarsi la strada spianata.