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La tassa sulle plusvalenze allarma gli holder crypto

Il Segretario del Tesoro americano, Janet Yellen, ex Presidente della Federal Reserve, ha proposto nei giorni scorsi di approvare una tassa sulle plusvalenze – probabilmente anche crypto – anche se non ancora maturate.

La tassa sulle plusvalenze: cos’è

La tassa sulle plusvalenze è quella tassa che si paga nel caso si realizzi un guadagno dalla vendita di titoli finanziari posseduti. 

La proposta del Segretario del Tesoro vorrebbe colpire ogni anno anche le plusvalenze temporanee di titoli ancora posseduti dagli investitori.

La Yellen ha voluto spiegare che la tassa sarebbe rivolta ai super ricchi, aggiungendo che non si tratterebbe di una patrimoniale, creando ancora più confusione.

Una simile proposta era stata già avanzata nel 2019 dal senatore Ron Wyden, che chiedeva di tassare i grandi patrimoni finanziari detenuti e i capital gains con un’aliquota del 36%.

Un’imposta per finanziare i progetti di Biden

Secondo molti osservatori, questa tassa sarebbe rivolta soprattutto a colpire i grandi patrimoni detenuti in valute digitali. 

Non è un caso che una delle prime reazioni è stata proprio di Mike Novogratz, CEO di Galaxy Investment Partners, che focalizza i suoi investimenti proprio sulle principali criptovalute. Ironico e piccato il suo commento su Twitter.

Ha detto la Yellen alla CNN:

“Non la definirei una tassa sul patrimonio, ma aiuterebbe a ottenere le plusvalenze, che sono una parte straordinariamente grande dei redditi degli individui più ricchi e in questo momento sfuggono alle tasse fino a quando non vengono realizzate”.

Questa tassa servirebbe in parte per finanziare il grande piano di spesa pubblica dell’amministrazione Biden da 3.500 miliardi di dollari nei prossimi dieci anni.

Ma questa mossa, se approvata, secondo molti analisti potrebbe essere controproducente perché probabilmente porterebbe molti finanzieri a spostare i propri capitali all’estero.

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Janet Yellen, Segretario del Tesoro USA

L’impatto sulle crypto della tassa sulle plusvalenze

La quotazione di Bitcoin ha subito un pesante calo dopo le parole del segretario del tesoro americano su una possibile nuova tassa sui patrimoni liquidi.

Questo perché l’approvazione avrebbe pesanti ricadute sul mercato, dal momento che molti investitori sarebbero tentati di chiudere le proprie posizioni.

Secondo molti analisti questa tassa sarebbe proprio rivolta a colpire il mondo delle criptovalute, dal momento che la maggior parte degli investitori è portato a tenere in portafoglio il più a lungo possibile le criptovalute acquistate.

Un noto influencer del mondo crypto, conosciuto con lo pseudonimo Cryptowhale ha commentato la proposta del governo definendola in sostanza come priva di senso e punitiva.

In USA esiste già chiaramente la tassa sulle plusvalenze realizzate con le criptovalute, detenute per più di un anno, su cui viene pagata un’imposta, così come viene pagata anche sui guadagni realizzati con il lending di titoli o la staking.

Vincenzo Cacioppoli
Vincenzo Cacioppoli
Vincenzo è genovese di nascita ma milanese di adozione. E' laureato in scienze politiche. E' un giornalista, blogger, scrittore, esperto di marketing e digital advertising. Dopo una lunga esperienza nel marketing tradizionale, comincia attività con il web e il digital advertising nel 2011 fondando una società Le enfants. Da sempre appassionato di web e innovazione, nel 2018 approfondisce le tematiche legate alla blockchain e alle criptovalute. Trader indipendente in criptovalute dal marzo 2018, collabora con aziende del settore come content marketing specialist. Nel suo blog. mediateccando.blogspot.com, da tempo si occupa soprattutto di blockchain, che considera come la più grande innovazione tecnologia dopo Internet. A novembre è prevista l'uscita del suo primo libro sulla blockchain e il fintech.
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