Secondo il Presidente della Fed, Jerome Powell, sull’economia a stelle e strisce incombe il rischio inflazione, che potrebbe compromettere seriamente la ripresa.
L’inflazione secondo Powell
“I prezzi più alti osservati oggi sono generalmente legati alla pandemia, ma alcuni aumenti dei prezzi si stanno anche osservando in modo più ampio e il rischio di un’inflazione più elevata è aumentato”,
ha detto martedì in un intervento alla CNBC Powell.
“In generale, i prezzi più alti che stiamo vedendo sono legati agli squilibri tra domanda e offerta che possono essere ricondotti direttamente alla pandemia e alla riapertura dell’economia”,
ha poi ribadito Powell durante un’audizione presso la Commissione bancaria del Senato.
“Ma è anche vero che gli aumenti dei prezzi si sono diffusi in modo molto più ampio… e penso che sia aumentato il rischio di una maggiore inflazione”.
Il dibattito sull’inflazione in USA
Secondo alcuni esperti queste affermazioni sarebbero quantomeno inopportune, perché in questi giorni si starebbe assistendo ad un calo generalizzato di tutte le materie prime, come fa notare in un tweet David Rosenberg, capo economista e strategie di Rosenberg Research & Associates.
Iron ore is down 60%, lumber is down 50%, steel prices are down 25%, soybeans are down 25%, corn is down 20%, oil is down 20%, base metals are down 12% and Powell decides today is the day to join the consensus inflation bandwagon. Great timing!
— David Rosenberg (@EconguyRosie) November 30, 2021
In effetti sui rischi inflazionistici si sta svolgendo un ampio dibattito sulla sua reale durata.
Secondo il Presidente della Bce, Christine Lagarde, il rialzo dei prezzi sarebbe temporaneo e non dovrebbe destare eccessiva preoccupazione.

La variante Omicron
Ma secondo Powell, che a settembre era sembrato molto meno preoccupato del rialzo dei prezzi, ora la nuova variante del virus Omicron potrebbe cambiare la carte in tavola.
“Il recente aumento dei casi di COVID-19 e l’emergere della variante Omicron pongono rischi al ribasso per l’occupazione e l’attività economica e una maggiore incertezza per l’inflazione”,
ha affermato Powell sempre durante l’audizione al Senato di martedì.
“Una maggiore preoccupazione per il virus potrebbe ridurre la disponibilità delle persone a lavorare di persona, il che rallenterebbe i progressi nel mercato del lavoro e intensificherebbe le interruzioni della catena di approvvigionamento”,
ha aggiunto Powell.
Alla domanda specifica se pensa che l’inflazione possa ancora essere descritta come transitoria, Powell ha detto chiaramente di non credere più ad una simile ipotesi:
“Probabilmente è un buon momento per ritirare questa parola e spiegare più chiaramente cosa intendiamo”.
Ha affermato di ritenere che l’inflazione elevata persisterà almeno fino alla metà del prossimo anno, ed è di conseguenza “probabile” che la banca centrale americana discuta di accelerare il programma di tapering del suo programma di acquisto di asset.
I mercati sembrano aver reagito male a queste parole, pensando ad un imminente stretta del programma di acquisto di titoli da parte della Fed.
Secondo alcuni analisti queste parole di Powell sarebbero anche dettate dal fatto che la sua nomina a Presidente deve essere ratificata dal Senato USA, dove una parte del partito di Biden non avrebbe visto di buon occhio la sua riconferma a capo della Fed da parte di Biden.