L’account Twitter del Primo Ministro dell’India, Narendra Modi, è stato hackerato. L’hacker ha condiviso informazioni false sul Bitcoin, invitando gli oltre 73,4 milioni follower a partecipare al finto giveaway di 500 BTC.
Summary
Truffe Bitcoin via Twitter: il caso del primo ministro dell’India
Durante il weekend, l’account Twitter del Primo Ministro dell’India Narendra Modi è stato hackerato. Ecco la conferma dall’ufficiale del PM:
The Twitter handle of PM @narendramodi was very briefly compromised. The matter was escalated to Twitter and the account has been immediately secured.
In the brief period that the account was compromised, any Tweet shared must be ignored.
— PMO India (@PMOIndia) December 11, 2021
“Il Twitter del PM Narendra Modi è stato molto brevemente compromesso. La questione è stata segnalata a Twitter e l’account è stato immediatamente messo in sicurezza. Nel breve periodo che l’account è stato compromesso, qualsiasi Tweet condiviso deve essere ignorato.”
Nonostante subito dopo l’hack il tweet non autorizzato sia stato cancellato, un utente ha salvato l’immagine e l’ha condivisa. Ecco come recitava il tweet scam:
Bitcoin scammers declare the cryptocurrency as India's legal tender. pic.twitter.com/uTe1R7XUWZ
— Priya (@pu_ri_ya) December 11, 2021
“L’India ha ufficialmente adottato bitcoin come valuta legale. Il governo ha comprato ufficialmente 500 BTC e li sta distribuendo a tutti i residenti del paese. Affrettatevi… Il futuro è arrivato oggi”.
Il tweet in questione mostrava anche un link a cui gli incauti investitori avrebbero dovuto iscriversi per reclamare la loro parte di BTC regalato in quanto cittadini indiani.
Il secondo tentativo di hack sull’account di Modi
La presente violazione dell’account Twitter di Narendra Modi non sembra essere la prima volta. L’amministratore delegato di Liberty House Group, Sanjeev Gupta, ha fatto notare quanto segue:
2nd time a Twitter Handle related to PM gets hacked. Earlier, it was @narendramodi_in in September, 2020. https://t.co/uDL4KGZlZu. https://t.co/dXVb3thGUs claims vulnerability lies in common site https://t.co/2NMOOUPrUt. Time for action @AshwiniVaishnaw @GoI_MeitY @AdityaRajKaul pic.twitter.com/WMfFdpP37Q
— Sanjeev Gupta (@sanjg2k1) December 12, 2021
“2a volta che la gestione di Twitter relativa al PM viene violata. In precedenza, è stato @narendramodi_in nel settembre 2020. Si sostiene che la vulnerabilità risiede nel sito comune http://narendramodi.in. Tempo per l’azione Ashwini Vaishnaw, GoI_MeitY, AdityaRajKaul”.
Nella prima violazione dello scorso settembre 2020, gli hacker avrebbero richiesto una donazione in ETH su un determinato indirizzo di portafoglio Ethereum in nome della PM National Relief Fund per Covid-19.
Il tweet di Sanjeev Gupta cita il pensiero Sunny Nehra, Amministratore di Hacks and Security, che sostiene che gli hacker, per entrambe le volte, siano riusciti ad hackerare il Twitter di Modi sfruttando le falle nel sito http://narendramodi.in e suggerisce di intervenire con dei professionisti di cybersecurity per testare tali siti web per i bug.
La situazione generale indiana sulle crypto
Alla fine dello scorso mese, un bollettino pubblicato su Lok Sabha, il sito web ufficiale del parlamento indiano, The Cryptocurrency and Regulation of Official Digital Currency Bill, 2021, ha mostrato l’intenzione dell’India di voler creare una situazione legislativa che possa agevolare la creazione di una valuta digitale della banca centrale (CBDC).
Ancora in discussione, il disegno di legge cerca anche di vietare tutte le criptovalute private in India. Tuttavia, consente alcune eccezioni per promuovere la tecnologia alla base della criptovaluta e dei suoi usi.
Affermazioni che hanno creato una certa incertezza sulle criptovalute in India. Mentre sia il premier indiano che il presidente della banca centrale hanno sempre avvertito dei rischi legati al mondo crypto, molti indiani, invece, hanno abbracciato con entusiasmo le criptovalute.
Si tratta di circa 15 milioni gli indiani che usano o commerciano in criptovalute. E sono sempre più numerose le start up indiane legate al mondo crypto e blockchain che si stanno sviluppando, approfittando anche di questo vuoto legislativo, con tutti i rischi che questo comporta.