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L’attenzione dei mercati alla corsa al Quirinale in Italia

Entra nel vivo la “sfida” per l’elezione del Presidente della Repubblica in Italia, la massima carica dello stato che è garante supremo della Costituzione. Il Capo dello Stato in Italia, tra i principali poteri, nomina il Presidente del Consiglio e può sciogliere le Camere, è insomma quello che in gergo potremmo chiamare “il padrone di casa”. Ma come vedono i mercati questa figura e in generale la corsa al Quirinale? 

L’elezione del Presidente della Repubblica in Italia

Storicamente la scrivania del Quirinale viene da sempre vista come una fotografia nel medio periodo del paese, difatti questa carica è la più longeva nell’ordinamento italiano con la sua durata di sette anni.

Proprio la durata abbondante del mandato e la figura da playmaker in ambito istituzionale rendono questa una posizione chiave nel futuro del paese. Gli investitori osservano sempre con molta attenzione lo sviluppo degli eventi nella speranza che venga eletta una persona che porti stabilità, non solo nei mercati. 

In Italia i “grandi elettori”, così vengono chiamati i partecipanti all’elezione del Capo dello Stato, sono 1009 così suddivisi: 

  • 321 senatori compresi i senatori a vita, 
  • 630 deputati,
  • 58 delegati regionali (tre per ciascuna regione di cui due di maggioranza e uno di opposizione tranne la Valle d’Aosta che ne ha uno). 

L’elezione è sancita laddove vi sia una maggioranza di due terzi nei primi tre tentativi e la maggioranza assoluta nei successivi tentativi. 

Le votazioni che inizieranno oggi, lunedì 24 gennaio alle ore 15:00, e prevedono un esito incerto nonostante i nomi di spessore che sono stati fatti  o si sono candidati all’ambito ruolo. Nessuna tra le combinazioni degli schieramenti che compongono lo scacchiere politico ha la maggioranza necessaria ad eleggere un proprio candidato almeno nei primi tre tentativi. 

Il centrodestra conta infatti 451 grandi elettori, il centrosinistra 407, il resto 151. Va da sé che accordi e strategie saranno determinanti. 

Quirinale
Il Palazzo del Quirinale in Italia

I nomi dei possibili Presidenti della Repubblica

Tra i nomi fatti ci sono ovviamente quello del Presidente del Consiglio Mario Draghi che nel caso specifico, qualora venisse eletto, in quanto già Presidente del Consiglio, dovrebbe dimettersi e di fatto aprire una fase di incertezza dovuta alla successione a Palazzo Chigi. 

Altro nome è quello del cavaliere Silvio Berlusconi, che tuttavia, a seguito di un vertice fiume con il leader del centrodestra si è defilato rinunciando per senso di responsabilità alla candidatura, pur avendo l’appoggio di tutta la coalizione che ora si vede convergere verso un nome comune che non sia quello dell’attuale Presidente del Consiglio ovviamente. 

Si parla di Giulio Tremonti o Marcello Pera. Ancora incerta la candidatura del centrosinistra che oscilla, dipendendo delle alleanze, tra Andrea Ricciardi, Walter Veltroni e non solo.

Come i mercati vedono la corsa al Quirinale

Nel caso dei cosiddetti “banchieri” o uomini delle istituzioni e della finanza come Draghi e Tremonti, i mercati avrebbero una visione più chiara. Sarebbero persone competenti in materia di strategia e investimenti (visione), ne conoscerebbero il modo di ragionare e potrebbero prevederne le mosse, tutte qualità che rassicurano gli investitori, ma nel caso di Draghi ci sarebbe una temporanea empasse per l’elezione del suo successore alla guida del governo; un successore che dovrebbe avere l’autorevolezza per tenere insieme una maggioranza così ampia e variegata. 

Anche Marcello Pera, uomo delle istituzioni ed ex presidente del Senato Italiano, non sarebbe inviso ai mercati che però da un punto di vista politico non godrebbe di una certa condivisione a causa delle sue posizioni di forte critica verso il pontificato di Bergoglio. 

Walter Ricciardi, ex Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, poi sostituito dal dott. Silvio Brusaferro, è un uomo ben visto dalle Big Pharma e dalla Silicon Valley. Walter Veltroni, persona di spessore politico e culturale, scrittore ed ex sindaco di Roma chiude il quadro dello scacchiere di centrosinistra. 

Insomma le “quirinarie” entrano nel vivo e gli addetti ai lavori e i mercati chiedono un Presidente di alto profilo umano ed istituzionale che porti visione e serenità per l’Italia e per il futuro dell’Europa. 

Oggi iniziano le votazioni. Qualora non si raggiungesse la maggioranza dei due terzi seguiranno una votazione al giorno fino al terzo scrutinio. Al quarto scrutinio è sufficiente il raggiungimento del quorum per l’elezione del nuovo Capo dello stato. 

 

George Michael Belardinelli
George Michael Belardinelli
Ex Corporate manager presso Carifac Spa e successivamente Veneto Banca Scpa, blogger e Rhumière, negli anni si appassiona alla filosofia e alle opportunità che l'innovazione e i mezzi di comunicazione ci mettono a disposizione, in fissa con il metaverso e la realtà aumentata
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