“È un argomento delicato, dovrebbe essere fatto uno studio buono e meticoloso”, con questa scarna dichiarazione Erdogan ha spiegato la sua decisione di ordinare al suo partito di organizzare un forum per studiare accuratamente le implicazioni e i possibili utilizzi del metaverso in Turchia.
Summary
La Turchia studia il Metaverso
Durante il comitato esecutivo dell’AKP, che è il principale partito turco, con 316 membri del Parlamento, e ne controlla la maggioranza sin dal 2002, Erdogan avrebbe appunto parlato della necessità di studiare il metaverso e il mondo delle criptovalute ad esso collegato.
Sull’account Twitter del partito turco è comparso il 17 gennaio scorso un post sul tema metaverso.
Ömer Çelik, il portavoce del partito ed ex ministro, ha dato l’annuncio alla stampa affermando che:
“Un forum si terrà nel prossimo futuro sotto la presidenza del nostro presidente. Le dimensioni tecnologiche, filosofiche, politiche ed economiche di questi concetti (criptovaluta e metaverso) saranno discusse in modo completo”.
Cambio di rotta sulle criptovalute?
Chissà se questo potrebbe significare un cambio di paradigma da parte del presidente turco sul mondo delle criptovalute.
A settembre Erdogan ad una specifica domanda su una possibile apertura del paese verso le criptovalute rispose in maniera ferma e decisa affermando che:
“Al contrario, abbiamo una guerra separata, una lotta separata contro di loro. Pertanto, non gli daremo mai supporto. Perché andremo avanti con la nostra valuta che ha una sua identità.”
La relazione tra Turchia e criptovalute
Eppure secondo alcune statistiche la Turchia sarebbe uno dei paesi in cui l’uso delle criptovalute sarebbe più diffuso al mondo, con percentuali vicine al 20% della popolazione in possesso di criptovalute.
Sicuramente su questo dato incide anche la grande inflazione che sta attraversando in questi ultimi anni il paese, con la pesantissima svalutazione della lira turca soprattutto negli ultimi due anni.
Bitcoin e le criptovalute hanno sempre più diffusione in paesi, come Venezuela, Argentina e appunto Turchia, dove i tassi di svalutazione delle monete nazionali sono ormai a tassi elevatissimi.
Intanto procede a ritmi abbastanza serrati il progetto portato avanti dalla banca centrale turca per una nuova valuta digitale di stato. A settembre la Banca Centrale della Repubblica di Turchia (CBRT) ha concluso accordi con le società di difesa e tecnologia Aselsan, Havelsan e il Consiglio per la ricerca scientifica e tecnologica della Turchia, per cooperare proprio per la ricerca e lo sviluppo di una valuta digitale di stato.
I primi test sulla nuova valuta digitale di stato, secondo quanto affermato dalla banca centrale turca, dovrebbero concludersi entro la prima metà di quest’anno.