La causa tra Ripple e la SEC si arricchisce di un nuovo capitolo, i cosiddetti Estabrook notes. Si tratta di appunti circa un incontro che avvenne nel 2018 tra il CEO di Ripple Labs, Brad Garlinghouse, e un commissario della SEC, Elad Roisman.
Ma la SEC si è opposta all’utilizzo di questi documenti.
Summary
Gli Estabrook notes irrompono nella causa Ripple SEC
Era il 9 novembre 2018 quando Brad Garlinghouse incontrò il commissario Roisman con cui evidentemente parlò proprio di XRP. A detta della SEC, l’esito di quell’incontro, contenuto negli Estabrook notes, non necessita di essere divulgato, perché Garlinghouse né è a conoscenza, visto che era presente. In più, tali appunti altro non sarebbero che un’analisi per possibili spunti regolamentativi da sottoporre alla SEC.
Ma la stessa SEC si è mostrata favorevole alla divulgazione del memorandum relativo all’incontro tra Brad Garlinghouse e Jay Clayton, allora capo della Securities and Exchange Commission. Secondo i legali di Ripple, questo doppio atteggiamento della SEC si spiega perché probabilmente negli Estabrook notes non trova argomenti a suo favore.
Per questo in una lettera di ieri, gli avvocati di Brad Garlinghouse chiedono al giudice Sara Netburn che non sia tollerato questo atteggiamento dell’autorità USA.
Secondo l’avvocato crypto Jeremy Hogan, tutto questo dimostra le debolezza della SEC:
“la SEC non ha alcuna prova su tutto l’incontro, ma può solo sostenere che la testimonianza di Garlinghouse è “self serving” e… Tutte le testimonianze sono al servizio di se stessi. Questa è una salsa molto debole x2. Con questo voglio dire che, qualunque cosa il giudice decida, la SEC è già morta qui”.

Il prezzo di XRP
Intanto il prezzo di XRP sembra beneficiare del buon andamento del mercato. XRP attualmente è in rialzo del 7% sulle 24 ore, e guadagna il 12% in una settimana.
Il token di Ripple sembra non risentire al momento né della causa contro la SEC né delle tensioni internazionali.
Sebbene sia rimasta lontana dal record storico di oltre 3,8 dollari messo a segno nel gennaio 2018, gli investitori di XRP, a giudicare dall’andamento del prezzo, non si stanno facendo condizionare dalle vicende legali. Anzi, forse sono persino ottimisti che la sentenza potrebbe riconoscere definitivamente lo stato di XRP, diverso dall’essere una security.
Se Ripple fosse una security
Se invece avvenisse il contrario, con una sentenza che stabilisse che la vendita dei token XRP è paragonabile alla vendita di security, questo avrebbe almeno tre implicazioni:
- gli investitori sarebbero azionisti di Ripple Labs;
- anche gli exchange che hanno listato e listano ancora XRP dovrebbero prendere atto di aver venduto illegalmente un titolo azionario, con conseguenze difficili da immaginare.
Ogni azienda crypto dovrebbe interrogarsi e analizzare somiglianze e differenze tra il proprio token e XRP, perché a quel punto la scure della SEC potrebbe abbattersi su tutte le presunte security, senza distinzione.